[dropcap]E[/dropcap]state di fuoco per la Capitaneria di Porto di Napoli: tante operazioni effettuate in soli tre mesi che denunciano i tanti reati presenti sul territorio campano. A parlarne ai microfoni de Linkazzato.it è Rosario Meo, comandante del Nucleo Ambientale della Capitaneria di Porto di Napoli. In pochi mesi, come spiegato da Meo, sono stati condotti numerosi interventi a partire dal 22 giugno 2013 con l’ ”Operazione Dates” che ha visto il sequestro di oltre 1 tonnellata e 100 chilogrammi di prodotti ittici “illecitamente detenuti da sedicenti rivenditori, privi di alcuna autorizzazione”. Prodotti, questi, pericolosi e ritenuti non idonei al consumo umano, il cui sequestro ha scatenato un’ enorme attenzione mediatica. Non poco clamore ha suscitato anche l’ “Operazione Campus” del 26 giugno che ha condotto alla confisca di due grossi impianti di allevamento di mitili, locati a Nisida (località Punta Cavallo) e nelle adiacenze di Castel dell’Ovo, dove “i titolari della relativa concessione hanno ugualmente introdotto in commercio i mitili coltivati, benché gli stessi venissero allevati a meno della prescritta distanza di 500 metri da fonti di inquinamento primario”. Si prosegue con l’ “Operazione Licola” del 19 luglio, terminata con l’espropriazione di otto stabilimenti balneari abusivi presenti nella zona. [divider]Di pochi giorni fa, del 4 settembre, è invece l’ “Operazione Complessa Quartieri Spagnoli”: definita “una vasta operazione di contrasto al commercio abusivo di prodotti ittici nella zona del quartiere Pignasecca del Comune di Napoli” e che ha visto il sequestro di un pescato in pessime condizioni di conservazione ed ancora una volta non idoneo al consumo. E dulcis in fundo compare l’ “Operazione Lungomare Mergellina”, condotta nel periodo compreso tra il 24 agosto ed il 5 settembre, che ha smascherato molteplici e gravi casi di abusivismo portando alla confisca di oltre 80 imbarcazioni.
Ma la Capitaneria di Porto ha ottenuto altrettanti successi anche prima della stagione estiva: il caso più eclatante risale al 20 febbraio 2013 dove, grazie ad un complesso e brillante lavoro di Intelligence, si è arrivati al sequestro di un’ azienda bufalina di Villa Literno ed al ritiro di quasi 200 capi di bestiame. Nello specifico, risultavano gravi violazioni dal punto di vista sanitario, ambientale ed urbanistico senza contare la presenza di rifiuti edilizi ed abusivismo. Tanti successi e tanti disagi portati alla luce, ma si può fare ancora di più secondo il comandate Meo: il segreto è nella stretta collaborazione tra cittadini ed istituzioni. Un dialogo aperto che necessariamente deve essere biunivoco, ognuno deve fare la sua parte ed andare incontro alle esigenze dell’altro: “Le istituzioni verso i cittadini, ed i cittadini verso le istituzioni”. Questo è il segreto per rendere il territorio partenopeo vivibile, sicuro ed a misura di cittadino. Operazione impossibile?
Intervista al Comandante del Nucleo Ambientale della Capitaneria di Porto di Napoli, Rosario Meo
L’intervento a Radio Kiss Kiss Napoli
Bruna Di Matteo