[dropcap]C[/dropcap]he il cane assomigli al suo padrone è un modo di dire che, spesso, trova le sue basi nella semplice osservazione. Ecco perché nasce l’iniziativa “Cani e Umani” di Davide Mengacci conduttore televisivo dalla vivace ironia ma anche appassionato street photographer, la cui ricerca si basa sulla realtà da cui scaturisce una riflessione sui soggetti immortalati. Si tratta di 42 fotografie scattate tra il 1968 e il 2012, accostate in 21 dittici che contrappongono e confrontano il comportamento dei cani con quello degli esseri umani quando si trovano in situazioni analoghe, ponendo i riflettori sulla somiglianza, a volte sottovalutata, altre volte marcata con un eccessivo uso di accessori, tra esseri umani e animali. La mostra si terrà a partire dal 19 marzo fino al 10 aprile sarà esposta a Palazzo Castiglioni a Milano. Una ricerca cromatica che vuole sottolineare un’espressione, uno sguardo, con un parallelismo che, spesso, in pose e atteggiamenti tra i più semplici, identificano cani e padroni come un unicum indissolubile e fortemente caratterizzato.[divider] Se il cane dunque assume un comportamento che ricorda da vicino quello dell’uomo, è altrettanto vero che l’uomo, non meno frequentemente, mostra il suo lato “canino”. L’umorismo di Mengacci permette di scrutare la vita con una soddisfatta obiettività: così è per “Cani e Umani”, una ricerca nata da una aspetto leggero poi diventata una vera e propria analisi fra le cui sfumature si celano considerazioni psicologiche. Ci si accorge che spesso, quando si arrendono alla spossatezza, uomini e cani dormono accucciati nello stesso modo oppure che similmente si isolano per fare i loro bisogni. Talvolta gli atteggiamenti si differenziano: non è colpa dei cani se i loro padroni li portano a spasso sugli stessi passeggini usati per i cuccioli d’uomo, né responsabilità degli umani se i loro amici a quattro zampe usano accoppiarsi senza pudore nei luoghi pubblici. In linea generale, i comportamenti tendono ad essere conformi e capita a certi uomini di mettersi in posa proprio come fanno i loro cani che, a loro volta, osservano la strada seduti in una cesta come fossero loro a guidare la bicicletta. Una mostra ricca di significato, che strappa un sorriso e contemporaneamente profonde riflessioni.
Bruna Di Matteo