
Ieri dicembre 2014 il Sudafriaca ha ricordato Nelson Mandela, il padre dell’ apartheid, Nobel per la pace.
Sei minuti e sette secondi , come i 67 anni di lotta per la libertà del suo popolo tra rumore e silenzio.
Uomo coraggioso, ribelle, divenuto esempio per l’ umanità.
Queste qualità le ritroviamo nelle sue parole: ”Sono pronto a pagare la pena anche se so quanto triste e disperata sia la situazione per un africano in un carcere di questo paese. Sono stato in queste prigioni e so quanto forte sia la discriminazione, anche dietro le mura di una prigione, contro gli africani… In ogni caso queste considerazioni non distoglieranno me né altri come me dal sentiero che ho intrapreso. Per gli uomini, la libertà nella propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni. Niente può distogliere loro da questa meta. Più potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese… non ho dubbi che i posteri si pronunceranno per la mia innocenza e che i criminali che dovrebbero essere portati di fronte a questa corte sono i membri del governo”.
La commemorazione è stata officiata dal vicepresidente Cyril Ramaphosa.