Calano ancora i consumi di carburante. Il Centro Studi Promotor, a seguito di una sua ricerca, ha rilevato, dopo un calo sui livelli ante-crisi (2007), che nell’anno passato (2013) ha raggiunto il 20,9%, i consumi di gasolio e benzina sono ulteriormente calati dell’1,8% anche nel primo quadrimestre di quest’anno e che conseguentemente la spesa degli italiani si è ridotta di 934 milioni di euro; il gettito per l’erario si è, di rimando, ridotto anch’esso di circa 167 milioni di euro.
Alla pompa di benzina, gli automobilisti hanno speso in totale 19,518 miliardi di euro, il 4,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2013. Ma la contrazione della spesa più che riguardare la componente fiscale è stata relativa alla componente industriale; questa scende da 9,125 miliardi del primo trimestre 2013 a 8,358 del 2014 (-8,4%) mentre la componente fiscale scende in maniera più contenuta dagli 11,327 miliardi a 11,160 miliardi di euro (solo -1,5%). Ciò significa che il gettito fiscale, ossia i soldi nelle casse dello Stato Italiano, a fronte di un abbastanza notevole calo della spesa non è calato proporzionalmente allo stesso modo. Perchè? Perchè le accise sul carburante sono nel tempo molto aumentate e la quota che resta allo Stato rimane comunque elevata. Nonostante ciò il calo evidente dei consumi di carburante è un grave problema per i conti nazionali che su benzina e simili conta molto per risanare i conti. «E’ legittimo chiedersi – sostiene infatti Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – se in presenza di questa situazione il Governo non debba valutare la possibilità di ridurre la tassazione dei carburanti, che è ai massimi livelli nella Ue, non solo per stimolare l’economia e restituire potere di acquisto ai consumatori, ma anche per recuperare gettito attraverso l’incremento dei consumi».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Alla pompa di benzina, gli automobilisti hanno speso in totale 19,518 miliardi di euro, il 4,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2013. Ma la contrazione della spesa più che riguardare la componente fiscale è stata relativa alla componente industriale; questa scende da 9,125 miliardi del primo trimestre 2013 a 8,358 del 2014 (-8,4%) mentre la componente fiscale scende in maniera più contenuta dagli 11,327 miliardi a 11,160 miliardi di euro (solo -1,5%). Ciò significa che il gettito fiscale, ossia i soldi nelle casse dello Stato Italiano, a fronte di un abbastanza notevole calo della spesa non è calato proporzionalmente allo stesso modo. Perchè? Perchè le accise sul carburante sono nel tempo molto aumentate e la quota che resta allo Stato rimane comunque elevata. Nonostante ciò il calo evidente dei consumi di carburante è un grave problema per i conti nazionali che su benzina e simili conta molto per risanare i conti. «E’ legittimo chiedersi – sostiene infatti Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – se in presenza di questa situazione il Governo non debba valutare la possibilità di ridurre la tassazione dei carburanti, che è ai massimi livelli nella Ue, non solo per stimolare l’economia e restituire potere di acquisto ai consumatori, ma anche per recuperare gettito attraverso l’incremento dei consumi».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
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