

Alla pompa di benzina, gli automobilisti hanno speso in totale 19,518 miliardi di euro, il 4,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2013. Ma la contrazione della spesa più che riguardare la componente fiscale è stata relativa alla componente industriale; questa scende da 9,125 miliardi del primo trimestre 2013 a 8,358 del 2014 (-8,4%) mentre la componente fiscale scende in maniera più contenuta dagli 11,327 miliardi a 11,160 miliardi di euro (solo -1,5%). Ciò significa che il gettito fiscale, ossia i soldi nelle casse dello Stato Italiano, a fronte di un abbastanza notevole calo della spesa non è calato proporzionalmente allo stesso modo. Perchè? Perchè le accise sul carburante sono nel tempo molto aumentate e la quota che resta allo Stato rimane comunque elevata. Nonostante ciò il calo evidente dei consumi di carburante è un grave problema per i conti nazionali che su benzina e simili conta molto per risanare i conti. «E’ legittimo chiedersi – sostiene infatti Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – se in presenza di questa situazione il Governo non debba valutare la possibilità di ridurre la tassazione dei carburanti, che è ai massimi livelli nella Ue, non solo per stimolare l’economia e restituire potere di acquisto ai consumatori, ma anche per recuperare gettito attraverso l’incremento dei consumi».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
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