
L’8 marzo all’ex Asilo Filangieri di Napoli, è andato in scena lo spettacolo “Gazafeestylefestival” per raccogliere fondi in favore dei giovani palestinesi, i quali vivono in difficoltà economiche. Le discipline dei giovani gazawi sono improntate sul teatro di strada, una forma di espressione di ciò che loro rappresentano oggi nel mondo in cui vivono. La striscia di Gaza è una prigione a cielo aperto i cui confini rappresentano la divisione tra morte e speranza di una vita migliore in futuro.
In questi anni, il centro italiano di Scambio-Culturale Vik, con la collaborazione di gruppi volontari provenienti da tutta Italia, ha realizzato una serie di attività culturali, sportive e ricreative rivolte alla popolazione sulla striscia di Gaza: l’ultimo progetto “Gazafreestylefestival” è stato realizzato ad Agosto del 2017 restituendo un piazzale abbandonato, colmo di rifiuti ai Gazawi trasformandolo in un’area polifunzionale (circo, skate, writing, danza, ecc.).
Questa esperienza sarà replicata dal 26 marzo al 6 aprile 2018.
Il gruppo circo ha pensato di comprare materiali di giocoliera e quelli atti a costruire trampoli. Quindi, hanno organizzato una serie d’iniziative di autofinanziamento tra cui un crowdfounding(htpps://www.gofundme.com/a-week-of-circus-for-gaza)
Un cabaret alla Circofficina del Porto fluviale a Roma (htpps:// www.facebook.com/events/1333270210137883/
E un cabaret all’ex asilo filangieri di Napoli, sito in via Maffei 4, che si è svolto l’8 marzo, nel giorno della festa delle donne. (https://www.facebook.com/events/1589654621115855/), nel cuore del centro storico napoletano dove si è tenuto alle 21 uno spettacolo di teatro, cabaret e musica da strada.
Lo spettacolo
Il pubblico che ha gremito la sala dell’ex asilo filangieri è stato molto entusiasta dello spettacolo che si è variegato tra un mondo fantastico di suoni e colori, con mimi, un cantautore di cabaret, giocolieri e personaggi bizzarri, tutti uniti sul fronte della solidarietà, verso la striscia di Gaza.
Lo spettacolo organizzato da Chiara Guerriero, e presentato da Mariano Fiore e Rudy Caggiano, che con un pizzico di umorismo e molta grinta hanno incorniciato le performance degli artisti.
La performance è iniziata con Salvatore Mattaccino che ha suonato due pezzi con l’hang, uno strumento percussivo di acciaio che ha introdotto lo spettacolo di atmosfera mistica. Poi c’è stato il numero di giocoliere di Giovanni Nullemai che ha fatto girare lanterne; la danza interpretativa di Rukola, che ha mostrato il suo viaggio interiore, e hanno scaldato i primi minuti dello spettacolo.
Poi la gag dei presentatori (fratelli farfuglio) e gli equilibristi con il numero ad occhi bendati della trapezista Marilena La Manna, molto difficoltoso, a mozzafiato ed elegante e Mr. Pope che ha fatto sorridere con il suo equilibrismo su Rola Bola.
In diretta, il pittore Marco Vecchio, ha creato un dipinto di arte contemporanea, ispirandosi alla performance suggestiva degli artisti. Coffee Brecht, un’associazione teatrale, ha cucito con gusto un’improvvisazione teatrale coinvolgendo anche il pubblico. Yuyù, invece, ha fatto un numero di clown con bolle di sapone. Poi l’ingresso sul palco di un altro giocoliere, Rocco Toscano, che ha dimostrato cosa si può fare con una sfera attaccata alla corda. Enza ha portato in scena “Tony&cetta”, due numeri di sperimentazione corporale e mimo: il corpo rivela l’essenziale e la profondità del gesto.
E la volta, poi, della banda della “La Murga” che ha portato sul palco un’esplosione di colori e allegria, con musicisti e ballerini che hanno coinvolto il pubblico con energia.
Madame Lelè, ha interpretato la damina francese prostituta, ed ha intrattenuto il pubblico con il suo numero ironico e divertente sull’amore erotico. Viola Russo e Mariangela Giombini hanno presentato un numero sperimentale di fusione tra tecnica al suolo e tessuti aerei. Il sottoscritto, Alessandro Tursi, cantautore di cabaret, ha cantato due sue canzoni inedite accompagnandosi con la chitarra: Con la mia Opel e la 500 di Leopoldo, Simone Riccio, un acrobata, ha tenuto col fiato sospeso gli ospiti con la “ruota tedesca” che con il suo numero ha intrapreso un viaggio dove quello che conta è di procedere insieme alla meta finale.
Il ricavato della serata è stato devoluto in beneficenza.