[dropcap]A[/dropcap]veva solo 12 anni Rebecca Ann Sedwick, la studentessa di Lakeland in Florida che ieri ha deciso di suicidarsi per non dover più subire derisioni e insulti da parte delle sue compagne di scuola.Tutto sarebbe nato a causa di un ragazzino conteso: è stata questa la molla che ha fatto scattare nelle sue coetanee la voglia di perseguitarla e torturarla psicologicamente. Dopo mesi di continue aggressioni verbali sui social media, Rebecca si è buttata dal tetto di una vecchia fabbrica di cemento a meno di un miglio da casa. Le venivano continuamente recapitati messaggi con frasi come: ”Sei propria brutta”, ”Perché sei ancora viva?”, ”Vatti ad ammazzare”.
La madre, consapevole del suo stato d’animo e del suo malessere, le aveva fatto cambiare scuola, le aveva fatto chiudere il profilo Facebook e le aveva tolto il cellulare. Ma tutto ciò non è bastato: appena la ragazzina l’ha riavuto, ha scaricato ‘Kik Messenger’, un’altra piattaforma per la messaggistica istantanea ed il bullismo è tornato a bussare alla sua porta. Almeno cinque le adolescenti sospettate; ad ognuna di loro è stato sequestrato telefono e personal computer. “Non ce la faccio più”, sarebbero queste le sue ultime parole confidate ad un amico su internet, scritte da Rebecca con l’account: “The dead girl”, ovvero “La ragazza morta”.
Francesca Saveria Cimmino