
Giovedì 10 luglio un incendio ha devastato il capannone dell’ex cooperativa “Il Glicine” a Buccinasco, comune della provincia di Milano. Le autorità locali e gli agenti hanno aperto un’inchiesta subito dopo con lo scopo di ricostruire la dinamica dell’evento e di trovare il responsabile dell’incendio. Dopo varie indagini approfondite, l’amministrazione di Buccinasco ha sostenuto che il colpevole dell’accaduto è un ragazzo minorenne. Il giovane ha appiccato un incendio più grande e più grave di quello che si era prefisso e, come lui stesso ha affermato, ha provato addirittura a spegnere le fiamme per bloccarlo. L’incendio doloso si era espanso in pieno giorno, danneggiando la struttura ormai in disuso. Il giovane, passando sotto gli alberi e tagliando un pezzo di recinzione, non ha avuto neppure bisogno dell’aiuto del buio per agire. L’uomo ha dato fuoco alla casetta che doveva essere abbattuta poiché vi era la presenza di materiali contenenti fibre di amianto e pericolose per il parco. Subito dopo il fatto, è stato effettuato un intervento di emergenza al fine di ripulire la zona togliendo i frammenti finiti sulla strada. Il sindaco del comune milanese, Giambattista Maiorano, si è detto sollevato della scoperta del colpevole ed ha voluto ringraziare la polizia locale per essersi attivata immediatamente al fine di individuare il colpevole. Il Primo Cittadino, inoltre, ha affermato che: “Sarà la famiglia ora ad occuparsi del minore che, mi auguro, abbia compreso la gravità del suo gesto sconsiderato. Da parte nostra, non intendiamo fermarci, continueremo a lavorare e manterremo una linea dura contro gli atti vandalici che sono causa di enormi costi sia economici che sociali per la nostra città”. Un gesto vile quello compiuto dal ragazzo che poteva causare conseguenze molto più gravi se all’interno dell’edificio fosse stato presente qualcuno. Nel frattempo, gli uffici comunali hanno richiesto i preventivi per completare l’opera di bonifica ed i lavori verranno eseguiti nel minor tempo possibile ed entro i termini decisi dall’Asl che dovrà, prima, approvare il completo piano di lavoro.