Da sempre la scuola svolge il compito, fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una società civile, di formare le giovani generazioni a valori morali e sociali di collaborazione e costruzione di un futuro di progresso civile, prima ancora che tecnico, economico e scientifico.
Da sempre educa alla collaborazione, cooperazione, apertura mentale, tolleranza e condivisione degli ideali di democrazia e di civiltà contenuti nella nostra Costituzione.
Se la scuola è ancora viva, e lo è, nonostante i sempre più massicci tagli delle risorse economiche e le richieste sempre più complesse di una società molto più articolata che in passato, è solo grazie all’abnegazione del personale della scuola che, spesso accollandosi mansioni che non competono loro e che non vengono loro neanche riconosciute, si è “rimboccato le maniche” e ha costruito quella che davvero si può e si deve chiamare la “buona scuola”.
Dopo le grandi manifestazioni di maggio e giugno e le tantissime iniziative svoltesi su tutto il territorio nazionale, il Governo sta provando a dividere il fronte dei lavoratori della scuola, proponendo piccoli aggiustamenti all’impianto normativo del DDl “2994”.
Di fatto, però, manifesta la precisa volontà di confermare le linee essenziali del disegno di legge, che costituiscono una grave violazione della libertà d’insegnamento, dell’organizzazione democratica della scuola e degli spazi contrattuali.
Né va sottaciuta l’evidente volontà governativa, che traspare dallo stesso DDL, di rinunciare alla scuola pubblica “di tutti e di ciascuno”, per un indiscriminato incremento della privatizzazione in piena violazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione comportando così una grave sconfitta della democrazia repubblicana.
Per tutti questi motivi il personale scolastico dell’ISIS “A. Serra” di Napoli ha aderito con profonda convinzione allo sciopero degli scrutini contro il DDL 2994, attualmente all’esame del Senato.
La lotta dei lavoratori della scuola, con il coinvolgimento di tutte le altre componenti della Comunità scolastica, è finalizzata al radicale cambiamento del DDL governativo ed ha, dunque, i seguenti obiettivi:
- La scuola deve restare democratica
- La libertà d’insegnamento, garantita dalla Costituzione, non deve essere condizionata e mortificata da valutazioni monocratiche e sulla base di fumosi parametri
- Non deve essere erogato alcun finanziamento (sotto ogni forma ed espediente) alle scuole private, fino a quando non verranno contemporaneamente soddisfatte le urgenti necessità del sistema formativo pubblico
- I lavoratori della scuola devono conservare i loro diritti contrattuali.