

L’essere decaduto come senatore della Repubblica, si è intuito da subito non essere un freno alla tenuta politica di Silvio Berlusconi. Ma che potesse addirittura candidarsi alle prossime Europee è per alcuni uno shock, per altri una piacevole sorpresa.
Sarà operativamente difficile ma formalmente possibile, almeno sulla carta: basta acquisire la cittadinanza di un altro stato europeo. Tra tutti i possibili stati membri, i papabili stati comunitari che potrebbero con più facilità accettare la proposta sono Ungheria, Bulgaria, Estonia e Malta.
In Ungheria c’è l’amico ultranazionalista di destra nonché tifoso milanista Victor Orban mentre in Estonia investe Ernesto Preatoni, patron di Domina (il quale dice però di non essere a conoscenza di alcuna richiesta di cittadinanza da parte del leader di Forza Italia) e a rimarcare quest’eventualità c’è anche Postimees, il quotidiano locale. In Bulgaria – paese al momento più quotato per quest’escamotage – per diventare cittadino e ricevere il passaporto basterebbe investire nell’economia nazionale solo 511 mila euro e ad avallare questa possibilità ci pensa anche il leader del partito di centro Rzs (Ordine, libertà e giustizia) Yane Yanev, il quale sembra pronto a proporre a Berlusconi il posto di capolista. L’isola di Malta ha addirittura messo in vendita la propria cittadinanza per la modica cifra di 650 mila euro.
La possibilità è reale quindi ma in molti fanno appello alla direttiva europea in materia di eleggibilità 93/109/CE che afferma che “ogni cittadino dell’Unione che risiede in uno Stato membro senza averne la cittadinanza e che, per effetto di una decisione individuale in materia civile o penale, è decaduto dal diritto di eleggibilità in forza del diritto dello Stato membro di residenza o di quello dello Stato membro d’origine, è escluso dall’esercizio di questo diritto nello Stato membro di residenza in occasione delle elezioni al Parlamento europeo”. Le regole sembrano chiare ma nei punti seguenti della stessa direttiva più volte si parla di residente e non di cittadino. Questa sbavatura lessicale comporterebbe quindi in caso di cittadinanza di un altro Stato membro dell’Ue la non applicabilità di questa direttiva.
Con molta fretta – mancano 5 mesi alle votazioni Europee – quindi Berlusconi dovrebbe fare richiesta di cittadinanza, verificare che lo stato a cui fa richiesta gli permetta di candidarsi nonostante la decadenza in Italia e cercare una lista o crearne una ad hoc e presentarsi alle elezioni. Difficile ma non impossibile.
Emanuela Nicoloro