Da ieri Silvio Berlusconi, a seguito del voto dei parlamentari di Palazzo Madama in merito alla sua condanna definitiva per frode fiscale, non è più un Senatore della Repubblica Italiana.
Ma quali sono adesso per Berlusconi, ex onorevole, ex presidente del Consiglio e attuale leader della rinata Forza Italia (già Popolo delle Libertà) le conseguenze della decadenza? Sono politiche oltre che strettamente personali?
Anche a seguito di una superficiale analisi dei fatti precedenti, si evince che l’attività d’aula di Berlusconi rasenta quantitativamente lo zero – sia per le presenze che per le proposte, mozioni, disegni di legge – per cui appare evidente che il non poter essere più definito senatore non comporta alcun freno nell’attività pubblica e politica dello stesso Berlusconi. Le conseguenze sono quindi quasi tutte sul piano della libertà personale: ritiro del passaporto, decadimento di qualsiasi immunità o privilegio parlamentare e ovviamente la possibilità di finire in carcere o ai servizi sociali, come richiesto dai suoi legali.
Oltre a questo processo ormai concluso, Silvio Berlusconi è in attesa di essere giudicato per altri reati: per il caso Ruby in primo grado la richiesta dei magistrati è stata di 7 anni mentre per il processo che si tiene a Napoli sulla compravendita dei parlamentari è stato rinviato a giudizio. Il venir meno dell’immunità comporterebbe il sommarsi delle pene e la certezza di doverle in qualche modo scontare. Se Ghedini e Coppi, suoi avvocati, non dovessero riuscire a fargli avere i servizi sociali, l’unica alternativa possibile per evitare la cella sono gli arresti domiciliari.
Al momento gli stessi avvocati hanno fatto ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Quest’ultima, anche se desse loro ragione rispetto alla non possibile retroattività della legge Severino (in virtù della quale Berlusconi è decaduto), non lo riporterebbe in ogni caso in Senato perché quest’ultimo si disciplina da sé secondo il principio della autodichia, ossia decide autonomamente le regole che lo sottendono.
Attualmente Berlusconi è ad Arcore circondato solo dai fidati collaboratori e dalla famiglia, non ha in programma appuntamenti ufficiali e formali e non è previsto a breve un suo rientro nella Capitale. L’unica a pronunciarsi è la sua attuale compagna, Francesca Pascale che in uno slancio accorato cerca aiuto anche in Papa Francesco: “mi riceva e ascolti la tragedia di Silvio”.
Ma quali sono adesso per Berlusconi, ex onorevole, ex presidente del Consiglio e attuale leader della rinata Forza Italia (già Popolo delle Libertà) le conseguenze della decadenza? Sono politiche oltre che strettamente personali?
Anche a seguito di una superficiale analisi dei fatti precedenti, si evince che l’attività d’aula di Berlusconi rasenta quantitativamente lo zero – sia per le presenze che per le proposte, mozioni, disegni di legge – per cui appare evidente che il non poter essere più definito senatore non comporta alcun freno nell’attività pubblica e politica dello stesso Berlusconi. Le conseguenze sono quindi quasi tutte sul piano della libertà personale: ritiro del passaporto, decadimento di qualsiasi immunità o privilegio parlamentare e ovviamente la possibilità di finire in carcere o ai servizi sociali, come richiesto dai suoi legali.
Oltre a questo processo ormai concluso, Silvio Berlusconi è in attesa di essere giudicato per altri reati: per il caso Ruby in primo grado la richiesta dei magistrati è stata di 7 anni mentre per il processo che si tiene a Napoli sulla compravendita dei parlamentari è stato rinviato a giudizio. Il venir meno dell’immunità comporterebbe il sommarsi delle pene e la certezza di doverle in qualche modo scontare. Se Ghedini e Coppi, suoi avvocati, non dovessero riuscire a fargli avere i servizi sociali, l’unica alternativa possibile per evitare la cella sono gli arresti domiciliari.
Al momento gli stessi avvocati hanno fatto ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Quest’ultima, anche se desse loro ragione rispetto alla non possibile retroattività della legge Severino (in virtù della quale Berlusconi è decaduto), non lo riporterebbe in ogni caso in Senato perché quest’ultimo si disciplina da sé secondo il principio della autodichia, ossia decide autonomamente le regole che lo sottendono.
Attualmente Berlusconi è ad Arcore circondato solo dai fidati collaboratori e dalla famiglia, non ha in programma appuntamenti ufficiali e formali e non è previsto a breve un suo rientro nella Capitale. L’unica a pronunciarsi è la sua attuale compagna, Francesca Pascale che in uno slancio accorato cerca aiuto anche in Papa Francesco: “mi riceva e ascolti la tragedia di Silvio”.
Emanuela Nicoloro