“Bellezza Orsini. La costruzione di una strega” di Michele Di Sivo sarà in scena giovedì 8 alle ore 21 al Romitaggio di Villa Campolieto.
Maria Cristina Gionta e Luca Negroni porteranno alla scoperta del misterioso processo per stregoneria del 1528 a Bellezza Orsini, serva della famiglia Orsini e guaritrice nella Sabina.
*Produzione Centro Teatrale Artigiano – CTA
Venerdì 9 e sabato 10 in prima assoluta nazionale il cantante, attore e polistrumentista Raffaello Converso porterà in scena nella esedra della Villa Campolieto “L’Opera da marciapiede tra Kurt Viviani e Raffaele Weill”, elaborazioni ed orchestrazioni Roberto De Simone
Presentazione in articoli di massa onanistici per Raffaello Converso:
L’intento di tale opera non è quello di esibire esecuzioni di nuovi brani sulla scia tradizionale, quanto denunciare l’estinzione della musica da strada, cui fecero capo Brecht, Weill e Viviani nel costruire le proprie composizioni.
Quella musica, un tempo viva a Napoli (vedi la musica dei ciechi, le postegge, i gruppi di gavottisti, i cantastorie agli stazionamenti tranviari, i cantanti da pianino), anche viva in altre città italiane, in Francia, in Germania e altrove, oggi può ritenersi sostituita da esecuzioni ufficiali di musica leggera, come espressione di assoluta verità collettiva, imposta dall’alto.
A Napoli, nelle piazze del Gesù Nuovo e di San Domenico, meccanicamente si eseguono antichi canti sul tamburo fronne e canti a figliola ma totalmente privi di stile vocale e addirittura sostenuti da blasfemi, rigidi accompagnamenti di fisarmoniche, mentre qualche altro esecutore schiaffeggia un tamburo a cornice, spogliato della sua antica funzione di relatività ritmica.
Ma il globalizzato degrado culturale che propaganda tali modelli, li spaccia per autentici su Internet e sui cellulari ormai incorporati dai giovani nelle loro orecchie di acquirenti ubbidienti, in un sistema di potere impositivo più che fascista, addirittura nazista, dove tutto rientra nella cultura di massa, nella persuasione improtestabile.
Chi dissente non esiste, non appartiene al coro della massa, è una ingiallita e antiquata etichetta di liquore scaduto da ogni marciapiede. “ L’Opera da tre soldi ” è un ricordo fossile da bancarelle d’antiquariato. Vuolsi così colà…direbbero Carmelo Bene, Pierpaolo Pasolini, il principe De Curtis con Roberto De Simone
*Produzione Associazione Proscenio
L’evento è programmato e finanziato dalla Regione Campania e promosso dalla Scabec attraverso fondi Poc Campania 2014-2020
Info e biglietti sul Festival delle Ville Vesuviane: https://www.villevesuviane.net/festival-2022/