

[dropcap]C[/dropcap]i sono voluti 7 lunghi anni ma alla fine è stato raggiunto il verdetto: il giudice monocratico di Roma ha condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione Maria Teresa Carrarini, la maestra della scuola materna romana“Maurizio Poggiali”, accusata di maltrattamenti su minori. Nello specifico i fatti risalgono al 2006, quando in seguito a diversi episodi, i genitori di alcuni bambini denunciarono la docente. A far emergere l’orrenda vicenda furono i racconti delle piccole vittime, relativi alle traumatiche punizioni inflitte dalla Carrarini che utilizzava lo scotch per immobilizzarli ed il nastro adesivo per “tappare” loro le bocche. Fatti comprovati dagli stessi genitori che, in alcuni casi, avevano notato arrossamenti sulla pelle dei propri bimbi nonché segni sui polsi ed escoriazioni sulle labbra. In seguito una gran quantità del “famoso” nastro adesivo era stato ritrovato, dagli investigatori, nell’appartamento della maestra ed in un armadietto della scuola, prove schiaccianti che determinarono l’arresto della donna. Oggi, finalmente, è arrivata la condanna per il reato di maltrattamenti ai danni di 9 bambini, mentre per altre tre circostanze “il fatto non sussiste”. L’imputata, difesa dall’avvocato Alessandro Vannucci, si è sempre dichiarata innocente e non si è presentata in tribunale al momento della sentenza. Dopo un lungo e difficile iter giuridico ed emotivo, gli avvocati della parte civile si sono dichiarati soddisfatti nonostante l’accusa avesse chiesto, al giudice il pm Giulio Berri, una pena più dura a due anni e otto mesi di reclusione. L’importante, dunque, è che sia finita e che la giustizia abbia seguito il suo corso. Un corso però, davvero troppo lento ed estenuante davanti a delle prove praticamente “schiaccianti”.
Bruna Di Matteo