
“Se gioventù sapesse, se vecchiaia potesse” (Henri Estienne) mi torna in mente questa frase quando le luci in sala si accendo sugli applausi del pubblico all’anteprima di “Un bacio”, terzo film da regista dello scrittore, traduttore e sceneggiatore Ivan Cotroneo. E’ forse per questo che Blu, protagonista e voce narrante, scrive a se stessa, per ricordarsi un domani quanto è stato difficile crescere, per non dimenticare che “non doveva andare così”, che poteva essere altro ma anche che ha vissuto giorni incredibilmente felici, che è stata vittima dei giudizi di chi non sa ma anche la forza di chi l’ha amata.
Blu (Valentina Romani), Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger) ed Antonio (Leonardo Pazzagli) hanno sedici anni e frequentano la stessa classe di un liceo di Udine. Hanno genitori che sono esseri umani e come tali fallibili ma li amano e li sostengono – “Io non ho paura, non mi devi mettere alla prova” dice il padre adottivo a Lorenzo – e chiedono per loro “rispetto e non tolleranza”, quello che i loro coetanei gli negano.
I tre ragazzi hanno trovato un modo per sopravvivere al dolore, Blu scrive, Lorenzo si isola nel suo mondo immaginario dove trova il consenso e l’ammirazione che il suo mondo gli nega e Antonio, chiuso nel suo silenzio, si rifugia nello sport.
Ma hanno paura e provano a sentirsi forti tenendosi per mano, ma crescere, trovare la propria identità e soprattutto non omologarsi non è facile. La troia, il frocio ed il ritardato, così li chiamano i compagni. Cotroneo li tocca tutti i tasti dolenti e spaventosi della vita dei ragazzi di oggi, la spasmodica ricerca dell’accettazione altrui, il bullismo, la violenza, l’emarginazione, l’amore, l’amicizia, la contestazione, l’uso esasperato e distorto dei mezzi di comunicazione, senza stereotipi né retorica prova a vederli con i loro occhi, dalla loro altezza, “spara” e colpisce lo spettatore che alla fine non può che essere d’accordo con Blu… Non doveva andare così, poteva essere diverso.
Esce oggi nelle sale cinematografiche italiane “Un bacio” prodotto da Indigo Film, Titanus (alla produzione cinematografica dopo 29 anni), tratto dall’omonimo libro ispirato ad un fatto di cronaca del 2008, Cotroneo autore anche della sceneggiatura insieme a Monica Rametta ci descrive la diversità.