
La città partenopea è ricca di musei, attrazioni, chiese, catacombe, di spazi sotterranei e di una infinità di bellezzze che aspettano solo di essere rivalutate ed ammirate. I luoghi delle principali attrazioni non distanno molo gli uni dagli altri, in spacial modo se si vuole resttare nella zona del Centro Storico. Quindi sarebbe logico lasciare l’auto in garage per non imbattersi nel traffico infernale e spostarsi con i mezzi pubblici.
Un ragionamento impeccabile se non fosse che il Consorzio Unico Campania ha ben pensato di alzare il costo dei biglietti, guarda caso proprio a partire dal giorno di Pasquetta, assicurandosi entrate sicure provenienti da cittadini e turisti. Una mossa geniale che però pesa non poco sul collo dei cittadini. Gli aumenti sul costo dei ticket sono praticamente annuali. Adeguamenti su adeguamenti che però non assicurano, di certo, un servizio efficiente ed impeccabile.
E dunque, il prezzo dei biglietti salta da un 1 euro e 20 a un euro e 30 mentre gli abbonamenti mensili schizzano a 41,20 euro e gli annuali a 285,10 e, pensate un pò, se fate il modulo ISEE potete lamentarvi del mancato servizio alla modica cifra di 233,40 euro.
Dal canto suo Anm risponde tempestivamente alle critiche dei cittadini scrivendo su Facebook:
Leggiamo i commenti che esprimono un dissenso più che comprensibile dell’utenza per l’adeguamento tariffario che il Consorzio ha dovuto applicare in ottemperanza ad una precisa normativa regionale. Siamo consapevoli dei disagi cui gli utenti vanno incontro quotidianamente nei loro spostamenti coi mezzi pubblici. Il settore è, purtroppo, in una situazione davvero critica che rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto del trasporto pubblico. Quest’adeguamento dovrebbe portare liquidità nelle casse delle aziende e, quindi, dare la possibilità alle stesse di migliorare i servizi offerti. Speriamo che possiate comprendere l’intento che ci anima, quello di lottare per un trasporto pubblico efficiente e funzionale.
La parte che ci irrita di più è quella dove scrivono che hanno “adeguato” (che per noi cittadini è equivalente ad “aumentato”) il prezzo per “portare liquidità nelle casse delle aziende” e per “migliorare i servizi offerti”. Ora viene spontaneo pensare che sono anni che “adeguano”i prezzi dei biglietti ma il servizio che offrono non è mai stato all’altezza dei suddetti “adeguamenti” che abbiamo invece “adeguatamente” pagato.
Ci chiediamo se questo ennesimo incremento possa finalmente servire per ottenere un servizio di trasporti a misura del cittadino o se invece in futuro ce ne chiederanno di altri. Noi restiamo scettici e voi?
Vincenzo Nigri