[dropcap]M[/dropcap]inacce preventive di attacco nucleare arrivano da Pyongyang, Capo del Regime della Corea del Nord.
“Dal momento che gli Usa stanno per innescare una guerra nucleare, eserciteremo il nostro diritto per un attacco nucleare contro l’aggressore per proteggere i nostri supremi interessi contro chiunque metta in campo una minaccia seria contro la nazione comunista”. E’ quanto ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri, citato dalla Kcna. La preoccupante decisione, contro “il nemico giurato”, gli Stati Uniti, nasce dal desiderio di opporsi alle nuove possibili sanzioni proposte da Washington e Pechino e che saranno applicate nei confronti della Corea del Nord alle prossime esercitazioni militari.[divider] Sanzioni che nascono come reazione al lancio, da parte del regime di Kim Jong Un, del razzo/satellite di dicembre e al terzo test nucleare del 12 febbraio, chiara trasgressione delle risoluzioni ONU, poste al voto del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unitee che già hanno ricevuto ampi consensi. Il documento prevede il rafforzamento delle ammende contro Pyongyang, in modo da vietare agli esperti nordcoreani di procurarsi la tecnologia necessaria per lo sviluppo del piano nucleare.[divider] La penalità, nello specifico, sancisce che tutti i Paesi sospendano le transazioni e i servizi finanziari che potrebbero contribuire allo sviluppo del programma atomico o balistico della Corea del Nord. Applica, inoltre, limitazioni di viaggi ed il veto di esportazione di alcuni beni di lusso come alcuni tipi di gioielli, yacht e auto da corsa ed invita gli Stati membri di espellere qualsiasi agente socio degli enti nordcoreani inseriti nella ‘lista nera’ mediante la supervisione di merci sospette via cielo o via mare. Condanna infine, «nei termini più forti» l’ultimo test nucleare condotto da Pyongyang, ma al tempo stesso evidenzia il dovere di cercare una «soluzione pacifica, diplomatica e politica» e sollecita la ripresa di colloqui a sei.
Bruna Di Matteo