[dropcap]P[/dropcap]ortare gioia e colore nel grigiore di una stanza d’ospedale. Portare sollievo per chi si trova allettato. Un’attività esemplare che colpisce ancor di più al cuore se si tratta di bambini che, per svariate cause, si trovano a dover trascorrere del tempo in un nosocomio. Naso rosso, parrucca e tanti giochi, è questa l’associazione di volontariato “Arcobaleno della Vita”. Nata nel 2010, la onlus, che attualmente opera nel reparto di Chirurgia Pediatrica del Nuovo Policlinico di Napoli, si occupa principalmente di clown terapia (ed in coordinamento con altre associazioni anche di altre problematiche sociali, dagli anziani ai senzatetto) , di sostegno agli studi per i bimbi ospedalizzati, di laboratori di pittura e di lettura creativa. L’unica parola d’ordine è il sorriso “capace di trasmettere tanto a bambini che vivono una condizione spiacevole e di condividere con loro la gioia interiore, la capacità e la disponibilità all’ ascolto creando empatia e complicità”. Una missione di vita prima che un’associazione che, purtroppo, come tante realtà associative della città partenopea, trova numerose difficoltà nell’ andare avanti. [divider]“Le difficoltà maggiori sono di natura economica – spiega ai nostri microfoni Imma Pastena, presidente di “Arcobaleno della Vita” -. Attualmente non abbiamo nemmeno una sede. Le istituzioni finora sono state assenti nonostante le visite in ospedale ai bimbi. Noi non abbiamo mai chiesto nulla a nessuno, abbiamo sempre fatto tutto di tasca nostra. Purtroppo però anche le cose più semplici non vengono prese in considerazione da chi di dovere per permettere alla nostra realtà, così come a tante altre di volontariato “serio”, di continuare la propria attività tranquillamente anche semplicemente per quel che concerne l’approvazione per la realizzazione di progetti. Anche in questo caso – afferma Pastena – la strada è spinosa, ci ostacolano pure in questo. Abbiamo presentato addirittura progetti patrocinati dallo stesso Comune, in particolare uno relativo al sostegno dei clochard per l’emergenza freddo, ma l‘unico patrocinio che è arrivato è stato quello morale”.
Progetti bloccati sul nascere: “Dalla Regione ci hanno risposto che noi come associazione non possiamo presentare progetti – continua la presidente di “Arcobaleno della Vita” -. L’unica soluzione è quella di attendere che l’istituzione renda noti bandi a cui aderire. Mi chiedo il motivo per il quale un’associazione attiva sul territorio, oggigiorno non possa proporre un’attività utile per il sociale. Di questo passo come faremo a portare avanti obiettivi di solidarietà e condivisone se dobbiamo subire attese imprecise o progetti che magari non sposano le finalità sociali ed i bisogni specifici in cui dover operare?”
“Inoltre dall’anno scorso il Comune ha cancellato il registro per le iscrizioni delle onlus demandando il tutto alla Regione – conclude Pastena – . Il problema è che adesso le associazioni che erano iscritte al registro comunale non compaiono più, sono diventate delle associazioni fantasma e dovranno affrontare di nuovo tutto l’iter burocratico con l’ente regionale”.
Iscrizioni annullate, quindi ulteriori attese per attività e manifestazioni…
Intervista alla Presidente dell’associazione “Arcobaleno della vita”, Imma Pastena
Paola Di Matteo