[dropcap]P[/dropcap]are che l’era digitale sia arrivata anche per la scuola. Infatti, l’acceso dibattito sulla digitalizzazione dei libri scolastici che ha visto contrapporsi il Ministro Profumo e le alte sfere dell’editoria scolastica (rappresentanti un mercato da 650 milioni ,pari al 20% dell’intero business cartaceo) alla fine è stato vinto proprio dallo Stato.
A Parlare è la nota che è stata divulgata dopo la firma del Ministro Profumo e che porta “Tra le principali novità, la disposizione per i Collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista” specificando poi che “Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado”.
Il decreto contiene anche delle significative novità riguardanti i costi che le famiglie italiane devono affrontare per le dotazioni scolastiche: “Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati”.
Potrebbe delinearsi anche la possibilità di una riduzione complessiva fino al 30% nel caso in cui tutta la dotazione scolastica venga digitalizzata. Risparmio che potrebbe essere usatilizzato dalle scuole per “dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento”.
Vincenzo Nigri