[dropcap]D[/dropcap]opo mesi di ricerche, all’alba di stamattina, finalmente i Carabinieri hanno posto fine alla latitanza del presunto assassino di Pasquale Romano, il trentenne ucciso per errore nel quartiere Marianella, a Napoli, il 16 ottobre 2012, in un agguato di stampo camorristico. Quella tragica sera, il ragazzo, che non aveva mai avuto a che fare con la camorra, appena uscito da casa della fidanzata per recarsi ad una partita di calcetto, fu raggiunto dai sicari che lo freddarono con 14 colpi di pistola calibro 9, scambiandolo per un’altra persona, vero obiettivo dell’agguato. L’uomo arrestato, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, è Salvatore Baldassare, 30 anni, affiliato al clan camorristico degli “Abete-Abbinante-Notturno”, detto degli “Scissionisti“,’ che da oltre un anno e mezzo è in guerra con il gruppo dei “Vanella Grassi”, i “Girati“,’ per il controllo delle piazze di spaccio a Scampia e Secondigliano. Baldassarre è stato individuato dai Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli in un appartamento di Marano di Napoli armato di semiautomatica ed in possesso di documenti falsi, dove secondo le indagini si sarebbe nascosto per sfuggire alle ricerche. Dalle investigazioni si è appreso che l’imboscata, nella quale il giovane innocente perse la vita, fu organizzata nell’ambito dei contrasti esistenti fra i due clan rivali per il monopolio sulle piazze di spaccio nello spazio Nord di Napoli.[divider] La prima svolta delle indagini arrivò il 28 novembre 2012 quando Carabinieri e Polizia fermarono uno dei presunti uccisori, Giovanni Marino. Inoltre, qualche giorno prima si presentò agli investigatori, una donna, la zia della fidanzata di un piccolo pregiudicato di zona, Domenico Gargiulo, l’obiettivo “giusto” dei sicari, la quale confessò di essere stata incaricata di inviare un sms ai killer per segnalare l’arrivo del vero bersaglio e farli entrare in azione. Gli assassini peró non attesero quel messaggio facendo fuoco su Lino Romano che per caso si trovava nel momento e nel luogo sbagliati. Raccapriccianti furono anche le parole proferite da Baldassare per spiegare il clamoroso scambio di persona a Carmine Annunziata, altro affiliato degli “Scissionisti”: “Io quando poi inizio a sparare non mi fermo più” – come dichiarò allora lo stesso Annunziata in uno dei suoi primi interrogatori dopo la decisione di collaborare con la giustizia. Per il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, il Colonnello Marco Menicucci, ”Catturare colui che è indicato quale esecutore materiale di questo efferato delitto significa far vincere la giustizia, significa sottolineare con i fatti il forte impegno profuso dalla Magistratura e dalle forze di Polizia per contrastare l’espansione dei clan in lotta tra loro”.
L’arresto di oggi, dunque, rappresenta un enorme passo in avanti per la lotta alla criminalità organizzata, che a Scampia e Secondigliano ha sparso molto, troppo sangue, e per fare giustizia nei confronti di una povera vittima innocente. Quella giustizia dovuta a Lino Romano, alla sua famiglia, alla sua fidanzata Rosanna, segnati drammaticamente dalla barbarie camorristica.
Bruna Di Matteo