[dropcap]S[/dropcap]e esiste una cosa che fa sicuramente arrabbiare tutti è certamente il problema delle frodi assicurative. Sono sempre di più i criminali che speculano di gusto sulle assicurazioni efacendo alzare il prezzo delle polizze a cittadini che non hanno mai commesso incidenti. E’ un sistema molto semplice e si basa sul principio che più sono le truffe, più le assicurazioni incrementano i tariffari per tutelarsi. E noi paghiamo. Per fortuna qualche volta questi delinquenti vengono pescati e saltano fuori delle storie davvero interessanti.
Come è successo a Viterbo dove alcuni degli otto arrestati, sette in carcere e uno ai domiciliari, per una frode assicurativa, erano anche legati a cosche della ‘Ndrangheta calabrese. Il centro di controllo e decisionale dell’organizzazione era composto da Giovanni Guarneri e Giuseppe Di Giovanni, mentre l’apparato logistico e operativo contava sull’appoggio di Francesco e Domenico Nucera, Vincenzo Franze’, Gianluca Segoni, Maurizio e Giuseppe Coco. In particolare, Di Giovanni e i fratelli Nucera sono risultati appartenenti a note famiglie criminali ‘ndranghetiste. Per tutti è lunga la lista dei reati contestati: associazione per delinquere, simulazione di reato, falso in atti, utilizzo di atti falsi, truffa, appropriazione indebita.
”L’operazione – ha detto il Procuratore Capo Alberto Pazienti – ha toccato tutta l’Italia da nord a sud, ci sono voluti due anni di indagini”. Oltre 120 gli uomini che si sono visti impegnati nell’operazione, grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine di Siracusa, Pisa, Perugia, Roma e Novara.
Vincenzo Nigri