
Firmatari i consiglieri Corrado Gabriele e Gennaro Mucciolo del Psi e Gennaro Oliviero del Pd. La proposta di legge per introdurre l’uso di medicinali con cannabis è però già destinata a far molto discutere.
Il testo, prevede la possibilità di somministrare medicinali a scopo terapeutico in ambito ospedaliero e domiciliare. Il budget previsto per coprire le spese di tale fornitura si aggirerebbe intorno ai cinquantamila euro ma il passaggio decisivo sul piano organizzativo spetta alla Giunta in caso di approvazione del Consiglio. Tante ancora le limitazioni sull’uso dei medicinali che da proposta e secondo il decreto del Ministero della Sanità datato 11 febbraio 1997, prevedono l’acquisto dall’estero, disciplinato e consentito, solo quando altri farmaci disponibili si siano dimostrati inefficaci o inadeguati al bisogno terapeutico del paziente. Quindi, la cura medica a base di cannabis sarebbe consentita solo in casi limitati e controllati da specialisti seguendo le prescrizioni specifiche per ogni caso.
C’è da dire che produrre in Italia farmaci derivanti dalla cannabis per i pazienti, abbatterebbe i costi rispetto alle importazioni. In una sorta di “marijuana di Stato”, dopo le iniziative di Piemonte, Puglia, Abruzzo ecc. , oltre all’abbattimento dei costi, ci sarebbero più controlli, uso mirato e riconsiderazione del prodotto mistificato e discriminato attraverso leggi ingannevoli proposte in passato. Ma non chiediamo tutto e subito: questo è un buon inizio!