

[dropcap]A[/dropcap]ncora un verdetto shock in Italia: nella sentenza d’appello, oggi a Milano, è arrivata la riduzione della pena per i due poliziotti Federico Spallino e Davide Sunseri 24enni di origini siciliane, arrestati nel giugno 2012 per aver picchiato selvaggiamente, quando non erano in servizio, Luigi Vittorino Morneghini di 63 anni che riportò circa quaranta fratture facciali, un vero e proprio “fracasso di faccia” come dichiarato nei reperti medici di allora. Stando alle indagini di giugno, i due, furono accusati di concorso in lesioni gravissime, falso ideologico e calunnia, infatti, dopo aver aggredito con una «reazione fredda ma bestiale» l’anziano, lo denunciarono anche scrivendo nella relazione di servizio che fu lo stesso ad aggredirli. [divider]Secondo i due “Malapoliziotti”, la vicenda iniziò perché tentarono di regalare una rosa alla sua compagna e dopo il perentorio diniego Morneghini avrebbe ripetutamente insultato i due. Ad incastrarli fu soprattutto un video, quello di una telecamera di sorveglianza che registrò tutto ciò che successe nella notte tra il 20 e il 21 maggio verso le 3, in viale Gorizia zona Darsena. Come allora spiegò nella richiesta di carcerazione il pm Tiziana Siciliano:
Pochi minuti di drammatiche immagini rese ancor più crude dalla indifferenza del mondo circostante. Prima un pugno da parte di uno dei due quando l’uomo è ancora in mezzo alla strada, poi un calcio in pieno volto di violenza inaudita da parte dell’altro poliziotto
Dopo averlo picchiato a mani nude, i poliziotti chiamarono il 118 e attesero l’arrivo dei soccorsi. Successivamente dichiararono il falso accusando l’uomo di resistenza a pubblico ufficiale e aggressione (accuse totalmente inventate), ma le telecamere di vigilanza urbana fortunatamente, dimostrarono l’infondatezza del racconto. Dai video venne fuori la violenza gratuita dei due 24enni e addirittura si vide Morneghini venir colpito anche quando era già per terra, tanto che finì in ospedale con la faccia squarciata.[divider] In servizio all’ ufficio volanti della questura, i due agenti tentarono anche di condizionare la ricostruzione del testimone più vicino ai fatti, cioè la compagna della vittima. La donna diede prima una versione che scagionava totalmente i due, facendo ricadere tutta la responsabilità sul suo compagno. Poi cambiò versione: “Il mio compagno, per la sua esuberanza, si toglieva la giacca e la camicia, e andava verso di loro. Vedevo che uno dei due ragazzi gli andava incontro e lo faceva bruscamente cadere in terra. Poi si avvicinava l’ altro, e uno dei due lo colpiva con un violento calcio al volto. In questura mi lasciarono per diverso tempo nelle camere dei fermati, poi mi fecero salire per verbalizzare”. Qui ritrovò i due poliziotti. “Uno dei due riferiva agli agenti in divisa che avrebbe proceduto lui stesso a redigere l’ atto. Giungeva un’ agente donna che gli disse che non potevano, perché erano parte in causa”. Il processo con rito abbreviato si concluse con una condanna di 3 anni e 10 mesi per Federico Spallino e di 3 anni e 8 mesi per Davide Sunseri. E stamattina la riduzione rispettivamente a tre anni, ed a 14 mesi. Confermato il risarcimento provvisionale da 30mila euro riconosciuto in primo grado. Un altro esempio non solo di “Malapolzia” ma anche di “Malagiustizia”: la violenza e l’abuso di potere sono reati e devono essere puniti con le giuste pene anche se i “criminali” questa volta sono dei rappresentanti delle Forze dell’ordine.
Bruna Di Matteo