[dropcap]C[/dropcap]oraggio, determinazione, amore per la propria terra violentata da abusi e speculazioni. E’ la storia di Alessandro Cannavacciuolo, 25 anni, attivista di Acerra, più volte minacciato di morte. Da anni Alessandro combatte denunciando il grave fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti tossici che avvelenano il territorio in cui vive. “Un pericolo concreto e fortemente presente che contamina ogni giorno i prodotti della terra che arrivano direttamente sulle nostre tavole”. In particolare il giovane ha puntato il dito contro noti imprenditori di Acerra, i Pellini (per i quali sono scattate anche condanne), accusandoli pubblicamente di inquinamento tossico-ambientale, ed anche nei confronti di un ex mareciallo dei Carabinieri che avrebbe dirottato i controlli dell’Arpac effettuati nelle campagne, nei pozzi e nelle fondamenta di alcuni palazzi di Acerra, depistando le indagini.[divider]Nonostante abbia ricevuto numerose intimidazioni ed agguati, l’attivista non si è mai arreso continuando a denunciare senza sosta. Eclatante l’ultimo caso in cui il 25enne ha segnalato una sospetta discarica di rifiuti tossici in prossimità della scuola materna “Bosco Incantato”, ipotizzando anche il diretto coinvolgimento di alcuni impiegati comunali. E proprio sull’ultima sua denuncia è arrivata, puntulamente, l’ennesima telefonata minatoria oltre ad aver trovato distrutta la saracinesca, imbrattata anche con vernice rossa, del bar della sua famiglia.
Una condizione, quella in cui vive il ragazzo, pericolosa quanto vergognosa che ha fatto scattare una vera e propria catena di solidarietà da parte di numerosi cittadini di tutta la Campania: E’ stata organizzata, infatti, una petizione popolare, che già conta oltre le 30.482 adesioni, in cui si è fatta richiesta al Ministero dell’Interno di assegnare una scorta ad Alessandro.[divider]Ieri, 20 giugno 2013, Cannavacciuolo è stato convocato dalla Commissione d’Inchiesta Anticamorra per la Vigilanza e la Difesa contro la criminalità organizzata – che non era a conoscenza delle sue vicissitudini- per ascoltarlo in merito ai fatti che lui più volte ha denunciato alle forze dell’ordine ed alle autorità locali.
Alessandro Cannavacciuolo ci ha concesso, subito dopo l’audizione, un’intervista per denunciare e ribadire ancora una volta gli scandali in merito alla diossina sul territorio di Acerra che continua a mietere morti per tumori. Lo stesso zio del giovane coraggioso è deceduto per avvelenamento da diossina.
“Non chiedo la scorta – ha affermato Cannavacciuolo ai nostri microfoni -. Voglio solo che le autorità, le istuzioni tutte intervengano finalmente per fare chiarezza e giustizia per un territorio ammazzato da interessi loschi e senza scrupoli che avvelenano i nostri campi, le nostre acque e uccidono le persone”.
[box type=”info” ]Di seguito il link dove poter aderire alla petizione per chiedere una scorta per Alessandro Cannavacciuolo:
http://www.change.org/it/petizioni/una-scorta-per-alessandro-cannavacciuolo-difensore-della-nostra-terra [/box]
Paola Di Matteo