La grande compagnia di teatro internazionale berlinese Familie Flöz è arrivata a Napoli con “Feste” una sua favola per adulti, che entusiasma anche i bambini, e con il suo teatro fatto di diverse discipline teatrali fra le quali il teatro di figura e quello di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia e l’improvvisazione sempre alla ricerca di ciò che è nascosto nell’animo dell’essere umano.
Grandi applausi quindi, per lo spettacolo firmato da Andres Angulo, Bjorn Leese, Hajo Schuler, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk e da Michael Vogel che ne cura la regia. Dopo il grande debutto di martedì 25 aprile, oggi, sabato 29 aprile alle 19 e domenica 30 aprile alle 18.
“Feste” al Teatro Bellini, uno spettacolo che emoziona adulti e bambini
In una maestosa villa sul mare, tutto è pronto per la celebrazione di un matrimonio e della conseguente festa. Dietro la villa, si nasconde un cortile, sporco e caotico, dove il personale lavora senza sosta per cucinare, preparare, sorvegliare, pulire, ordinare.
In un poetico equilibrio fra tragedia e comicità, gli adorabili personaggi di FESTE fanno del loro meglio per assicurare l’approvvigionamento e il perfetto funzionamento della magnifica casa sul mare. Condannati però a rimanere fra i deboli e i vinti, lottano per la loro dignità e il rispetto da parte dei ricchi padroni.
Ma improvvisamente il mare scompare, lasciando solo un deserto di sabbia e pietra. Per un momento, tutto si ferma. La musica, tuttavia, suona ancora e ancora più forte, perché la celebrazione dell’amore deve continuare con tutti i mezzi. FESTE è una favola per adulti senza parole. Una storia tragicomica sul perseguimento della felicità individuale, dietro la quale c’è di più. Come negli angeli di Klee, le maschere testimoniano con la loro silenziosa immobilità l’impetuosa follia del progresso.
in un’ora e mezzo di spettacolo, si alternano in scena diversi tipi umani che rappresentano, in qualche modo, anche i conflitti di classe e i drammi della contemporaneità.
In particolare, nell’androne del palazzo dove si sta organizzando la festa, il portiere affetto da demenza senile è alle prese con una signora delle pulizie dall’animo sensibile, entrambi esempi di una umanità semplice e trascurata: gli anziani. Poi c’è la middle class composta dal maestro di cerimonie e la segretaria in minigonna. E ancora, il papà della sposa che sembra un boss della malavita, i camerieri che scappano fuori a fumare e lo sposo che si ubriaca e finisce nella spazzatura.
Infine, spiccano le due figure femminili: la sposina-angelo e la homeless incinta: l’una talmente colpita dall’altra che a un certo punto non vorrebbe più sposarsi, l’altra dolce e sensibile nella sua fragilità, a causa di un mondo che l’ha respinta e forse non la merita.