
Elio Germano, uno dei più celebri e poliedrici attori del panorama internazionale contemporaneo, porta in scena al teatro Tram di Napoli uno spettacolo intitolato “Segnali d’allarme“, una delle prime trasposizioni del palcoscenico in realtà virtuale; la pièce viene rappresentata sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, ed altri non è che un adattamento dell’opera “La mia battaglia“, al timone della quale troviamo ancora una volta l’attore romano vincitore di tre David di Donatello e di un Nastro d’argento, e Chiara Lagani, eccellente drammaturga e lodevole letteraria.
Doppio appuntamento per questo originale lavoro nato da un precedente progetto di Elio Germano (che lo vide al contempo attore unico e regista), redatto a quattro mani con Chiara Lagani: si tratta di una realtà simulata, un mondo digitale in cui si viene proiettati indossando un visore VR, ed in cui gli spettatori diverranno parte integrante dell’opera teatrale; ciascun partecipante si ritroverà in una diversa sala, in prima fila. Un’atmosfera collettiva e privata dalla durata di 70 minuti circa, in cui oltre ai movimenti di Elio Germano sarà possibile captare anche quelli degli spettatori intorno a lui.
Sin dal principio non sarà possibile discernere il fittizio dal concreto. Un climax ascendente verso il paradossale, “Segnali d’allarme” già dal titolo non lascia indugi alle intenzioni dell’autore, ossia il richiamo alle devianze del passato, alle arti probatorie che tramutano lentamente l’attore in abile manovratore. Un testo molto complesso, che trae spunto da un tetro passato per mostrare e dimostrare quanto, malgrado le abilità critiche, non sia sempre possibile rifuggire ai condizionamenti ideologici.
Elio Germano in una recente intervista ha dichiarato che “La necessità di questo spettacolo” affonda le radici nel desiderio di testimoniare come, soprattutto nel nostro paese, sia giunta l’ora del crepuscolo di analisi attente, interrogativi ragionati, per lasciar spazio all’alba di schieramenti banali e mediocri a seconda di ciò che desta maggiore o minore garbo; la massa aderisce agli slogan senza comprenderli, i cervelli sono annichiliti dalle pubblicità e si scimmiottano le azioni altrui solo per il gusto di far parte del branco di ignoranti dilagante. L’adattamento in realtà virtuale volge un’attenzione più ampia in relazione all’uso della tecnica, principale fonte di schiavismo per coloro che non sono capaci di dominarla. Si avviano infiniti dibattiti che anziché fondersi con la dimensione virtuale si accrescono.
L’attore romano non sarà presente fisicamente in sala, ma sarà protagonista dello spettacolo in Realtà Virtuale a cui i partecipanti assisteranno indossando i visori VR.
Non resta dunque che acquistare il biglietto e mettersi comodi aspettando che lo show abbia inizio.