[dropcap]C[/dropcap]heck in, indicazioni su ristoranti e musei, consigli su strade e mezzi pubblici, persino le previsioni meteo. Chi non si è mai rivolto ad un portiere d’albergo per chiedere una di queste informazioni? Eppure, nonostante abbia tante mansioni, la riservata figura del segretario di ricevimento in hotel rischia presto di scomparire. Colpa delle nuove tecnologie e della crisi: se all’estero sono già utilizzati da tempo il check in ed il check out automatizzati, in Italia questa pratica è stata finora sconosciuta ma una catena internazionale appena sbarcata nel Bel Paese conta di automatizzare il lavoro al front-desk. E dunque nessuna procedura di check in e di check out ma solo ed esclusivamente massima automatizzazione nelle future strutture alberghiere italiane: al Park Silks Resort, a Vignola, in Costa Smeralda, che aprirà il prossimo 1 ottobre 2013, al Park Sillks Resort Hotel & SPA, ad Alassio e al Park Sillks Hotel, a Messina, che dovrebbero aprire, dopo lavori di ristrutturazione, a fine 2014. Come spiega Roberto Necci, che si occupa delle operazioni di sviluppo della compagnia alberghiera in Italia, Grecia, Turchia e Malta:
I tre futuri Hotels di prossima apertura in saranno quattro stelle contemporanei, dotati di alta tecnologia ed accessori extra, proprio per soddisfare le esigenze di clienti che vogliono essere costantemente collegati con il mondo. Soprattutto dai Paesi emergenti dell’Asia arriva la richiesta, innanzitutto dai clienti business ma anche dai turisti leisure, di servizi rapidi, anche nell’accesso all’albergo, e di tecnologie sempre più avanzate, informatizzate e automatizzate. Questo brand assicurerà tutto ciò. Già ora esistono in Italia alberghi con check in automatici ma si tratta di singoli hotel, per la prima volta verranno introdotti da una compagnia alberghiera internazionale
Trattative per altre acquisizioni da parte di Skills International sono in corso con altri alberghi, anche in Italia (a Roma, Milano, in Sardegna e in Sicilia) perché l’obiettivo del gruppo, guidato da Francesco Borrello, che ne è il maggior azionista, mira ad avere una collezione di oltre 50 alberghi entro il 2020. Ma i sindacati non vedono di buon occhio l’avanzare galoppante delle nuove tecnologie:
Difficile non vedere un rischio occupazionale in un momento in cui il turismo sta attraversando uno dei momenti di crisi più rilevanti” – afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil – “L’automatizzazione dei servizi di comporterà la fisiologica scomparsa della storica figura professionale del portiere di albergo, una delle poche, tra l’altro, almeno fino ad ora, risparmiate dalla “piaga” degli appalti di servizio. Non siamo contrari a prescindere all’innovazione, sia chiaro ma riteniamo opportuno capire che ruolo far giocare alla stessa, in assenza di una strategia complessiva di rilancio della domanda, soprattutto interna, e di progettualità per un settore che fatto oggetto di interventi adeguati, fungerebbe da volano della ripresa. Infine è chiaro che un tipo di albergo così strutturato si rivolgerebbe ad un target di clientela ben definito e circoscritto non autoctona che, come sappiamo, è abituata a modalità di approccio più tradizionali. Ciò avviene in un momento in cui le iniziative andrebbero indirizzate il più possibile proprio ai nostri concittadini che per gli effetti della crisi hanno o rinunciato alle vacanze o stanno ridisegnando profondamente il loro modo di ‘fare vacanza’. Se infatti la domanda dall’estero nel 2012 è parsa tenere, è pur vero, che senza una ripresa importante di quella interna, è utopistico pensare che dal turismo arriveranno nei prossimi mesi segnali di ottimismo e in termini di risultati economici e in termini di tenuta e crescita occupazionale’
La solita “minestra” tutta italiana: si mira alla novità, alla tecnologia per essere al pari degli altri paesi europei…ma qualcuno ha considerato le conseguenze? Nel caso italiano questo comporterà non solo la scomparsa della figura del portiere di albergo ma soprattutto la perdita di altri posti di lavoro. E’ davvero così conveniente dare spazio alla tecnologia ed all’automatizzazione?
Bruna Di Matteo