Napoli – Lo scorso 18 dicembre si è svolta l’assemblea costitutiva dell’Ucid – Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, sezione di Napoli – Pozzuoli e Ischia “Antonio Genovesi”, segnando l’avvio di una nuova fase di presenza e di attività dell’associazione degli imprenditori cattolici sul territorio napoletano.

Nel corso dell’assemblea sono stati approvati l’atto costitutivo e lo statuto della nuova sezione ed è stata deliberata la nomina degli organi statutari. All’unanimità è stato eletto Presidente l’imprenditore campano Nino Apreda, affiancato dal Vicepresidente Giuseppe Cuomo e dal Segretario Maurizio Bianconcini.

“La nascita della sezione napoletana segna un passaggio importante per il rilancio delle attività dell’Ucid Campana sul territorio”, ha dichiarato il Presidente Nino Apreda. “Dopo un periodo di inattività, intendiamo riavviare un percorso di presenza e di servizio nella città di Napoli e nell’area metropolitana, valorizzando le competenze di imprenditori, dirigenti d’azienda e professionisti che condividono i valori dell’Associazione”.

La costituzione della nuova sezione si inserisce nel percorso di rafforzamento territoriale dell’Ucid, in coerenza con gli indirizzi dell’Assemblea dell’Ucid Nazionale svoltasi a Bologna il 7 luglio 2023, che ha previsto la possibilità di articolare l’Ucid in più sezioni all’interno delle città metropolitane.

“In un contesto economico e sociale in rapida evoluzione”, ha aggiunto Apreda, “la Dottrina Sociale della Chiesa continua a rappresentare un riferimento essenziale per promuovere un’economia attenta alla persona e al bene comune. La sezione, dedicata all’abate ed economista napoletano Antonio Genovesi, si ispira alla sua visione di un’economia fondata sulla responsabilità civile e sulla reciprocità, con l’obiettivo di favorire relazioni etiche nel mondo del lavoro e contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio”.

Tra le attività in programma per il nuovo anno, la sezione napoletana dell’Ucid prevede anche “l’organizzazione di un pellegrinaggio a Gerusalemme e in Terra Santa, inteso” conclude Apreda “come segno concreto dell’impegno degli imprenditori cattolici per la pace, il dialogo e la solidarietà tra i popoli e le culture”.

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