
Il Napoli domenica 3 marzo batte la Juventus 2-1 al Maradona e conquista una vittoria pesante rilanciandosi nella lotta per un posto in Europa.
La cura Calzona comincia a funzionare
Il Napoli dimostra di aver assorbito le nuove disposizioni tattiche dell’allenatore subentrato a Mazzarri e anche la condizione fisica pare migliorata, rispetto alla precedente gestione tecnica. Gli azzurri nella prima frazione di gioco fanno registrare un buon controllo del pallone ma è la Juve a rendersi maggiormente pericolosa costruendo, senza trasformarle, tante occasioni da gol. Al 42’c’è la svolta: Kvaratskhelia colpisce il pallone al volo di destro e lo manda a infilarsi in rete nell’angolo alle spalle di Scszesny. Il Napoli pensa a gestire il vantaggio e a contenere le offensive della Juventus ma al’81’ arriva il pareggio dei bianconeri ad opera di Chiesa che, appena entrato in area di rigore, fa partire un tiro rasoterra in diagonale che finisce in fondo alla rete. Il Napoli reagisce e all’88’ Osimhen finisce al centro di una mischia in area di rigore e Nonge gli colpisce un piede. L’arbitro, richiamato dal Var, concede il penalty. Il nigeriano si impossessa del pallone e tira dal dischetto ma l’estremo difensore bianconero gli nega la gioia di segnare. Sulla respinta il primo ad arrivare sul pallone è Raspadori che con un tiro dall’alto in basso insacca. Negli ultimi minuti e nel recupero la Juventus tenta di riprendersi un pareggio ma gli azzurri difendono il vantaggio e riescono a portare a casa 3 punti preziosi che oltre a tenere alto il morale ripristinano fiducia nei partenopei.