
Al Teatro Bellini va in scena Sei personaggi in cerca d’autore dal 16 al 28 maggio. Un classico del teatro di Luigi Pirandello che, ancora oggi, riesce a riproporre il valore e la tensione che attraversano i poli di un palcoscenico: parole e regia, interpretazione e vita reale. Nella storia, apparentemente scontata, di questa famiglia spezzata, Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica: i fili sottili che regolano i rapporti umani e le loro fragilità, la ricerca della vera sostanza dell’essere umano e la forza di quella sfida attoriale che mira a restituirci l’essenza più intima della nostra collettività. Arte e vita, umanità e maschere, compongono qui il centro di una crisi, che investe il concetto stesso di identità e, allo stesso tempo, rivela la debolezza di un’industria culturale sempre più legata al denaro.

L’opera di Luigi Pirandello la conoscono tutti e ogni singolo attore o aspirante tale deve conoscere questo classico teatrale. Dunque dare nuova ninfa vitale a un’opera del genere risultava veramente difficile se non impossibile. Invece, a gran stupore, la rappresentazione non solo colpisce lo spettatore ma riesce a tenere a se tutti i cardini dell’opera principale ma con qualche elemento in più.
Una rivisitazione del classico pirandelliano perfettamente riuscita
La storia è nota e ci presenta un palcoscenico di un teatro, mentre si stanno facendo le prove di una commedia dello stesso Pirandello. Ad un certo punto irrompono sei personaggi, il Padre, la Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, che chiedono al capocomico di mettere in scena la loro storia, perché loro furono creati dalla fantasia di un autore ma poi abbandonati assieme al dramma di cui facevano parte.
Una madre, un padre, un figlio naturale e tre figliastri , dove il tutto si gioca su amore naturale e amore acquisito verso il figlio biologico e quelli adottivi.
La forza di questa rivisitazione del classico pirandelliano sta proprio nella scena finale, in cui il figlio non riesce più ad abbandonare il palco teatrale e si rende conto che dovrà rivivere all’infinito in quelle scene. Dunque, una bella e intensa rappresentazione del capolavoro di Pirandello si è avuta grazie alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino