
Pochi, anzi pochissimi conoscono la storia di Luigi Cangiullo, il campione napoletano di tuffi che perse la vita in un tragico incidente.
Luigi nacque nel 1897 (ovviamente a Napoli) e da giovanissimo fu un eccezionale ginnasta, specialista agli anelli ed alla sbarra per poi passare con la Rari Nantes Napoli e gareggiare nelle specialità dei tuffi.
Divenne il miglior tuffatore italiano degli anni 20 con 8 titoli nazionali consecutivi, tra il 1922 ed il 1930, dalla piattaforma di 5 e 10 metri e 3 titoli nazionali (1922 – 1923 – 1925) dal trampolino.
Partecipò a due Olimpiadi. Nel 1924 a Parigi (qui la foto scattata nel mese di luglio presso la Piscine des Tourelles, oggi intitolata a Georges Vallerey) ed a quella di Amsterdam del 1928.
Nella sua carriera sportiva gareggiò anche per la Rari Nantes Florentia (come riportato dal “Giornale d’Italia” n. 197 del 19/8/1924) e con la Canottieri Milano.
Proprio a Milano, il primo giorno di settembre del 1930, Luigi Cangiullo fu vittima di un incidente.
All’idroscalo di Milano (dove si trovava per allenamenti), mentre erano in atto i lavori di completamento per l’inaugurazione del complesso (l’idroscalo venne inaugurato nell’ottobre del 1930), sull’isola di mezzo (oggi Isola delle Rose), vide un acrobata in difficoltà nel montare una struttura (non autorizzata dalla direzione) che sarebbe servita allo stesso per i suoi spettacoli. Non esitò ed accorse a dargli una mano. Durante il montaggio, si staccarono alcune parti di edilizia che finirono proprio sulla testa di Luigi.
Il malcapitato fu trasportato all’Ospedale Maggiore (oggi più comunemente Policlinico) di Milano, ed il 2 settembre del 1930 (il giorno seguente all’incidente), a causa delle gravi ferite riportate, perse la vita.
Luigi Cangiullo fu sepolto a Milano, nel Cimitero di Musocco (Cimitero Maggiore) e le sue spoglie, la sua memoria e l’atto d’altruismo del giovane napoletano, sono stati dimenticai dal mondo e dalle Istituzioni cittadine napoletane nel dedicargli una piscina o un impianto sportivo o una sala o nel ricordarlo con qualsiasi evento o manifestazione sportiva.
Non parlare di lui, sia come campione sportivo che come esempio d’altruismo, è un’altra occasione persa per raccontare ai nostri giovani le storie belle di questo popolo e di questa città.
Luigi Cangiullo, grande altruismo napoletano!