
Un viaggio incuriosisce ed appassiona, riempie il cuore e la mente di attese e immagini, avvolge come il preludio di un’emozione, fa trepidare come ogni esordio: il primo bacio, il primo esame, il primo amore. Come ogni prima volta di qualcosa.
Francesco Guccini, poeta e menestrello, prima di ritirarsi dalle scene ci ha parlato dell’“ultima volta“, di quegli episodi apparentemente banali, facenti parte della nostra vita come tanti altri, ma che invece rivestono una valenza straordinaria. C’è sempre un’ultima volta in cui facciamo qualcosa, compiamo un gesto, stringiamo una mano, baciamo una persona, scriviamo una lettera, ma ecco- la geniale intuizione di Francesco- noi non lo sappiamo. Chiudiamo una storia, parliamo con una persona che non rivedremo mai più, interrompiamo l’addizione dei nostri giorni senza averne coscienza.
L’ultima volta differisce dalla prima perché acquista luce e spessore nel momento in cui si compie, in cui quel gesto e quelle parole, quei fatti si delineano, si odono, si realizzano. Nello scorrere di un tempo infinito alcuni istanti di esso inchiodano per sempre la nostra precaria condizione umana e ci ricordano che siamo finiti, che limitata è ogni nostra azione, desiderio, progetto. Siamo solo uomini, dotati di ambizione e intelletto, ma non riusciremo mai a rubare a qualche dio un fuoco che renda eterna la nostra storia nel mondo.
La prima volta invece perde il suo significato proprio quando è, succede. In quel preciso istante ha smarrito la sua caratteristica di inedito, di inesplorato, di nuovo. E’ divenuta esperienza, si ripeterà, ma proprio per questo non sarà mai più, la prima. Non avrà su di sé quella magia che l’accompagnava e che la rendeva unica, piena di attese, sorprese, anche delusioni. Si realizza per svanire, per perdere ogni consistenza nel momento in cui si mostra, come “Gli scrigni trasparenti dei sospiri“, le bolle di sapone che fanno i bambini, quando volano via leggere per poi dissolversi.
Bisogna imparare a godersi i debutti, compreso l’amore, ma quello vero. Ce ne saranno tanti ad attendere gli uomini ed essi andranno incontro ai loro esordi col solito cuore pieno di speranza e gli occhi curiosi del viaggiatore inesperto. Cammini appena cominciati e seguiti da lontano. Anche per vecchi cuori sarà un’ennesima, emozionante prima volta, finché la piccola fiammella si spegnerà.