
Parliamo della bellissima città del Sud pontino, sede papale tra il 1848 ed il 1849, rifugio di Papa Pio IX dopo la proclamazione di Roma come Repubblica romana e rifugio di tanti bagnanti durante la calura estiva.
Bandiera Blu da tanti anni, città dalle mille luci da qualche anno, intelligentemente destagionalizzata eppure… si c’è un però. Negli ultimi mesi e per intervalli di tempo sempre più ampi la sua acqua non è potabile, nonostante sia uno dei servizi più cari di Italia, destinato incredibilmente anche ad aumentare il prossimo anno. Ed è inutilizzabile non solo per gli scopi alimentari, ma anche per quelli igienici, il che vuol dire che non solo non può essere utilizzata per bere oppure per cucinare, ma addirittura non è buona neanche per lavarsi.

E, purtroppo, questa non è la prima ordinanza del genere, visto che solo pochi giorni fa era stata revocata l’ordinanza n. 471, che, dal 4 novembre al 12 dicembre aveva proibito “l’uso dell’acqua destinata al consumo umano per usi potabili ed alimentari”.
Ora la situazione è ancora più grave perché oltre agli usi alimentari, sono stati proibiti anche quelli igienici . Per questo motivo l’Amministrazione Comunale ha dovuto emettere l’ordinanza n. 526 con oggetto “Ordinanza di non potabilità del 23 dicembre 2019”.
La politica – e la Magistratura – visto che il Sindaco di Formia Paola Villa ha denunciato la Società Acqualatina S.p.A. – faranno il loro corso, ma, visto che le sfolgoranti luci di Gaeta, la destagionalizzazione e le festività natalizia faranno occupare tutti gli alberghi e le svariate strutture ricettizie presenti in città, l’interrogativo che ci si pone è semplice: come si può fare senza acqua?
Ovviamente quando si prenota una stanza, nessuno ti dice del problema dell’acqua e questo è comprensibile, ma l’Amministrazione di Gaeta come intende dare efficacia alla sua stessa delibera che prevede “la massima pubblicità e diffusione mediatica” del divieto e soprattutto come intende risolvere il problema che oramai è cronico?
Gaeta, la città dei record ne ha fatto registrare almeno altri due: il primo riguarda l’eccezionale modifica dell’ outfit di balconi e cortili, tutti improvvisamente adornati da autoclavi dalle forme e dimensioni più disparate da quando appena due anni fa è mancata l’ acqua nel periodo estivo e il secondo riguarda la velocità del cambio di colore della bandiera sventolata dal Comune: da quella Blu, segno di eccellenza, a quella Bianca, in segno di resa.