
Kabirya

Ultimo appuntamento prima dell’inizio delle feste con la rubrica dedicata ad artisti emergenti delle “Interviste di Nick“. Dopo la chiacchierata con la rock di Ancona dei Red Blind, ci spostiamo a Piacenza, ma restiamo sempre con lo stesso round in compagnia dei Kabirya.
Gruppo di recentissima formazione, nato agli albori di quest’anno, nasce dalle ceneri dei precedenti Delates, passando ad uno stile più alternative che grunge. In piena attività live, hanno all’attivo il fantastico singolo “Forse è migliore“.
Quindi, per anticipare la live che si terrà tra due giorni, sabato 21, all’Athena Live Club, in provincia di Piacenza, eccoci a parlare direttamente con i Kabirya, per farci raccontare della loro musica.
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1) Iniziamo parlando del vostro background artistico: com’è iniziato il vostro percorso nel mondo della musica e siete diventati la band che siete oggi?
Kabirya: I Kabirya nascono dalle ceneri dei Delates, band di stampo grunge e rock anni ’90, che proponeva musica originale in lingua inglese. Gabriele, batterista e Francesco, chitarrista e cantante, suonavano già da parecchio tempo insieme e dopo vari cambi di formazione, hanno deciso di continuare il loro percorso artistico con Riccardo, bassista, formando appunto il trio dei Kabirya nel 2019. Il gruppo sceglie di proporre sempre brani propri ma questa volta passa alla lingua italiana, vertendo su uno stile alternative rock più recente. Per noi è stato davvero un passaggio fondamentale, ci ha motivato a scrivere nuovo materiale e anche a sperimentare di più, aggiungendo sempre qualche elemento alla nostra musica e al nostro suono.
2) Da dove viene il nome Kabirya?
Kabirya: Kabirya si ispira a due film del Novecento: “Cabiria”, primo vero kolossal italiano di successo, diretto da Giovanni Pastrone e con sceneggiature di Gabriele D’Annunzio e “Le Notti di Cabiria”, pellicola del 1957 diretta da Federico Fellini e vincitrice di un Oscar. Il nome è di uso raro in Italia e per questo rappresentava un elemento speciale e unico per noi, proprio come il nostro passaggio dallo scrivere testi in inglese allo scrivere in italiano. Inoltre, il personaggio principale in questi due film è una giovane, che nonostante i problemi, le angherie subite e le preoccupazioni della vita, non smette di guardare al futuro con speranza e vitalità, vivendo ogni giorno come un’esperienza nuova. Questo per noi è un po’ come un modello da seguire. Al nome vero e proprio, abbiamo poi sostituito due lettere mettendo la k e la y, personalizzandolo.
3) Ci sono artisti che vi hanno influenzato o ispirato?
Kabirya: Sicuramente la scena rock italiana più “alternativa” resta per noi l’influenza principale. Prendiamo spunto da band storiche come Afterhours, Bluvertigo, CCCP, Diaframma, così come da formazioni più recenti, prima fra tutte i Verdena, ma anche Ministri, Iosonouncane, ecc. Ovviamente anche tutta la scena straniera ci ispira parecchio e non smettiamo di andare alla scoperta di nuove band, affondando le mani nell’underground sia nazionale che internazionale.
4) Come definireste voi e la vostra musica?
Kabirya: In realtà è piuttosto complicato auto-definirci: siamo ovviamente un trio rock, che ama la situazione live, le jam in sala prove e perchè no, sparare cazzate, ma siamo anche 3 tipi piuttosto determinati a portare avanti i nostri obiettivi, sia sul palco che fuori, cercando di farci strada. La nostra musica è spontanea, semplice ed energica, attingiamo da tutto ciò che ci circonda per scrivere i nostri pezzi e anche i nostri testi raccontano proprio quello che vediamo o percepiamo, senza alcun tipo di filtro. Dunque, l’attitudine è rock, ma un pizzico di cantautorato ( e ironia) non ce lo toglie nessuno.
5) Parliamo di “Forse è migliore”. Cosa potete dirci su questo brano?
Kabirya: “Forse è migliore” è un brano che racchiude uno sguardo al mondo che ci circonda, in cui pessimismo e negatività sembrano farla da padrone ovunque, in cui ogni pensiero pare esprimere un continuo degrado, sia nella società che nell’animo umano. Ma una vena di speranza c’è sempre oltre l’orizzonte e anche noi, nel nostro piccolo, possiamo trovare il modo di vivere in maniera più semplice e positiva. Da qui l’immagine del biglietto del treno in copertina, la cui foto è stata scattata da Gabriele, nostro batterista e il progetto grafico realizzato da Rebecca Sottosanti: il biglietto è sprovvisto di data, partenza e destinazione, a rappresentare quel “viaggio” che compiamo ogni giorno nella nostra vita, ma che deve essere libero da ogni influenza, ostacolo e limite temporale, fisico o sociale.

6) Cosa provate quando fate musica?
Kabirya: Ogni volta che suoniamo ci sembra di staccarci completamente da terra, scordando per un attimo tutti i pensieri o le preoccupazioni quotidiane. Ci sentiamo liberi e vivi, talvolta molto di più sul palco che nella vita reale. Fare musica ci aiuta anche a capire come siamo realmente, quali sono i nostri limiti e con quali mezzi possiamo, in un certo senso, superarli; anche solo per qualche istante, mentre le note e il ritmo ci accompagnano.
7) C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Kabirya: Domanda tosta! Ci sono un sacco di artisti che vorremmo conoscere meglio e con cui vorremmo avere la possibilità di suonare insieme. Ovviamente aprire anche soltanto ad una delle band che abbiamo menzionato come nostre influenze principali sarebbe già grandioso! Meglio farti un elenco: Bluvertigo e Morgan, Frankie Hi-Nrg, Myles Kennedy, Donny McCaslin, Elton John, Eugenio Finardi, Federico Fiumani, Giovanni Lindo Ferretti, Damon Albarn, Nick Cave, Shane Macgowan, Salmo.
8) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Kabirya: Sabato 21 dicembre suoniamo per l’ultimo concerto del 2019 all’Athena Live Club di Ponte Dell’Olio, vicino alla nostra città, Piacenza, insieme a tutte le band della nostra etichetta Orzorock Music. Festeggiamo il Natale con tanto rock. Ma il nostro prossimo passo è terminare e pubblicare il nostro primo album: è il traguardo che sogniamo da anni e siamo convinti di volerlo portare a termine. Questa è la vetta che vogliamo raggiungere, con lo scopo di ritornare a suonare e portarlo in giro ovunque sia possibile, in Italia ma magari anche fuori. Conoscete qualche posto nelle vostre zone o avete contatti con festival locali? Bene, noi saremmo entusiasti di venirvi a trovare sul palco!
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Per finire, il loro singolo “Forse è migliore“. Clicca qui per il video ufficiale!