Settimana di transizione questa che si è appena conclusa. Gli Immortali ed i Grandi Campioni si sono presi qualche giorno di riposo in vista della tripletta di maggio (i tornei di prima categoria di Madrid e Roma e lo slam di Parigi) e quindi nei due tornei ATP250 disputati hanno trovato spazio le seconde file ed i giovani di belle speranze; gli unici due top ten impegnati nella settimana che è trascorsa, infatti, sono stati i giovanissimi Tsitsipas (numero 10 al mondo) e Zverev (numero 3 al mondo), anche se con risultati molto diversi.

Partendo con la testa di serie numero 1, il ventenne greco si è affermato nel torneo portoghese dell’Estoril perdendo un solo set nella semifinale contro David Goffin; il belga, numero 25 al mondo, è stato l’unico a far preoccupare Tsitsipas, vincendo il primo set della semifinale per 6-3, ma si è poi dovuto arrendere alla buona vena dell’avversario che lo ha sconfitto infliggendogli un duplice 6-4. Se la parte alta del tabellone ha visto una semifinale di buon livello, che di fatto si è rilevata una finale anticipata, lo stesso non può dirsi della parte bassa del tabellone, complice il ritiro, prima dell’inizio del torneo, del nostro Fabio Fognini, titolare della testa di serie numero 2. L’assenza del nostro eroe ha spianato la strada ad una semifinale disputata tra i due peones Cuevas (uruguagio numero 67 al mondo) e Dadidovich Fokina (spagnolo numero 167 al mondo); la partita, di livello certamente inferiore a quella tra Tsitsipas e Goffin, è stata vinta dal sudamericano al terzo set senza eccessive difficoltà. Molto interessante la finale, soprattutto per merito di Cuevas che pare stia tornando, dopo un periodo sfortunato, ai livelli del 2016, anno in cui arrivò al numero 19 della classifica mondiale e che può fregiarsi di essere uno dei pochi ad aver battuto Nadal sulla terra rossa; Tsitsipas, non ancora nella sua migliore forma, è riuscito comunque ad imporsi per 6-3 7-6 soprattutto grazie alla sua innata capacità di leggere la partita e giocare al meglio i punti importanti.
Se il risultato del torneo portoghese non si è discostato dalle previsioni, sorte ben diversa ha avuto l’altro torneo della settimana disputato sulla terra tedesca di Monaco; l’eroe di casa Alexander Zverev, numero 3 al mondo e testa di serie numero 1, è infatti uscito precocemente dalla competizione perdendo in tre set il suo quarto di finale contro Cristian Garin, ventiduenne cileno numero 47 al mondo, che si è poi spinto fino alla finale dopo aver sconfitto in semifinale il nostro Marco Cecchinato, testa di serie numero 3 del torneo, con un tutto sommato facile 6-2 6-4. Nella parte bassa del tabellone, è andata subito fuori la testa di serie numero 2 Khacharov, il giovane russo numero 13 al mondo, e si è affermato quello che sembra l’italiano più in forma del momento, Mario Berrettini, che, di questi tempi e su questa superficie, sembra valere ben più della sua 37ima posizione nel ranking mondiale. Dopo aver avuto un percorso tutto sommato abbastanza agevole, avendo incontrato tutti atleti peggio classificati e soprattutto meno in forma di lui, il romano ha affrontato e sconfitto in semifinale il veterano Bautista Agut, testa di serie numero 4 del torneo attualmente classificato al 21 posto della classifica mondiale ma che, soprattutto grazie ai risultati ottenuti sulla terra rossa, ha in passato occupato la 13ima posizione mondiale. A causa delle avverse condizioni meteo, Berrettini ha dovuto disputare sia la semifinale contro Batista Agut che la finale contro Garin nella stessa giornata, giocando sia la mattina che il pomeriggio; questo sforzo supplementare non ha certamente giovato al tennista romano, che non è riuscito ad esprimersi al meglio per tutto il match, perdendo così l’occasione di conquistare il suo terzo titolo in carriera a solo una settimana dalla sua vittoria a Budapest.
La finale non è stata certo facile per Garin, che pur avendo vinto facilmente il primo set per 6-1 anche a causa della fatica, più mentale che fisica, accumulata nel corso della semifinale disputata al mattino dal suo avversario, ha poi perso il secondo set per 3-6 ed ha quindi dovuto tirare il match fino al tie-break del terzo per imporsi sul giovane azzurro.
Quella che si è appena conclusa è stata una settimana piena di soddisfazioni per il tennis azzurro, se si considerano la semifinale di Cecchinato e la sorprendente finale di Berrettini a Monaco, ma non priva di ombre; il nostro miglior classificato, il ligure Fabio Fognini, come detto ha dovuto ritirarsi all’ultimo momento dal torneo dell’Estoril per problemi fisici, saltando così il secondo torneo di seguito e suscitando qualche preoccupazione per il prosieguo della sua stagione sul rosso che, mercè il trionfo all’ATP1000 di Monte Carlo, lasciava sperare in un suo ingresso nella top 10. Ieri è cominciato il torneo ATP1000 di Madrid, e si ritorna a fare sul serio: ai nastri di partenza risultano iscritti otto dei primi dieci al mondo, tra cui gli immortali Djokovich, Nadal e Federer; in particolare, c’è moltissima attesa per il campionissimo svizzero, che ritorna a calcare i campi in terra rossa dopo tre anni di assenza, avendo disputato il suo ultimo match ufficiale sul mattone tritato a Roma nel maggio del 2016. Seguiranno poi gli Internazionali BNL d’Italia a Roma e, dopo una settimana di pausa, il Roland Garros a Parigi: saranno questi tre tornei il vero banco di prova per testare i nostri campioni Fognini, Cecchinato e Berrettini (quest’ultimo, però, non giocherà a Madrid) e vedere se sapranno confermare i loro recenti ottimi risultati.