
Il Napoli di Carlo Ancelotti ha espugnato lo stadio Friuli di Udine con grande autorità e ha accorciato le distanze sulla Juve, bloccata in casa dal Genoa sul risultato di 1 a 1, nel tardo pomeriggio. La notizia del primo semi-passo falso della capolista ha senza dubbio galvanizzato i partenopei che sono scesi in campo con il coltello tra i denti e non hanno dato un minuto di tregua ai friulani, apparsi fin da subito frastornati dal movimento palla degli avversari e non a proprio agio con la rivoluzione tattica del modulo difensivo.
La squadra del tecnico di Reggiolo, seppur priva del leader Lorenzo Insigne e con il suo sostituto Verdi out dopo soli 2′ per un guaio muscolare, ha dimostrato una superiorità netta nel possesso della sfera fin dalle battute iniziali e e per l’Udinese la montagna da scalare è diventata ancora più alta: quarta sconfitta consecutiva, di cui tre in casa anche se maturate con Lazio, Juventus e Napoli. Ombre nere si addensano ora sul tecnico Velazquez, per le poche certezze che si sono viste nel primo quarto di campionato.
Per gli azzurri, questa vittoria in terra friulana rappresenta una grande iniezione di fiducia prima della Champions contro il PSG di Neymar,Cavani e Mbappè, anche se il match è rimasto aperto fino a 10′ dalla fine e in difesa Koulibaly ha dovuto chiudere le falle dei compagni. Un Napoli arrembante e in vantaggio già al 13′ proprio con il neoentrato Fabian Ruiz che, dopo avere rubato palla al limite dell’area ai distratti Fofana e all’ex Berhami, disegna una parabola che supera l’incolpevole Scuffet, finendo all’incrocio. Da un errore della difesa partenopea la più ghiotta occasione per l’Udinese che, con Lasagna, sfiora il pareggio al 23′: bravo l’ex Karnezis che si tuffa e neutralizza un diagonale insidioso in contropiede. Nella ripresa l’Udinese prova timidamente con una conclusione da pochi passi di Lasagna, ma non c’è mai l’assalto decisivo. Gli ospiti tengono bene il campo e a pochi minuti dalla fine chiudono il discorso subito dopo un auto-palo da infarto di Samir la cui palla goffa termina poi in corner. Prima Mertens insacca un rigore concesso per mani di Opoku su conclusione a colpo sicuro di Callejon, subito dopo il croato Marko Rog, appena entrato, insacca il primo pallone che tocca con la complicità di Scuffet freddato sul suo palo. Il resto è passerella per un Napoli camaleontico che sa adattarsi agli avversari, soffrire e colpire quando gli avversari si scoprono.