
Il 14 settembre a Vienna si è tenuta la “Conferenza sulla Sicurezza e sui Migranti”.
Atmosfera subito riscaldata da un battibecco fra Matteo Salvini al vertice di Vienna durante l’intervento del vicepremier leghista e il collega lussemberghese Asselborn.
Il titolare del Viminale, nella Conferenza, ha sottolineato che l’Italia non ha «l’esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più» e Asselborn lo ha interrotto più volte sbottando contro Salvini: “si ricordi quando migliaia di italiani cercavano lavoro da noi”, per poi farsi scappare una frase poco ortodossa: «Merde alors» (porca vacca).
Proseguendo il suo intervento, Salvini contestava chi interveniva adducendo che c’è bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia.
Salvini spiegava che il Governo italiano è impegnato ad aiutare i propri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli.
Magari in Lussemburgo – prosegue Salvini – c’è questa esigenza, in Italia invece abbiamo l’esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli e non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più.
Con il sottosegretario del ministero dell’Interno tedesco, il Ministro Salvini, in base alle quote di cui si devono fare carico i paesi membri della Comunità Europea, ha parlato appunto dell’ipotesi di 200 migranti “a saldo zero” nell’accordo previsto con la Germania
Ha poi ricordato il ministro del’ Interno, dei cinquanta migranti di Pozzallo che la Germania deve ancora prendere.
Matteo Salvini ha giocato la parte del protagonista, è stato al centro dell’attenzione sin da prima dell’inizio, quando da Berlino la portavoce del ministro dell’interno Horst Seehofer, Eleonore Petreman ha ribadito che per Berlino l’accordo sui migranti con l’Italia è chiuso: “L’accordo politico è stato preso” e mancano passaggi “tecnici”.