
Tre anni di lavoro per portare la Galleria Umberto I di Napoli al suo massimo splendore, proprio come quando fu inaugurata nel 1890 dicono gli esperti.
E’ questo il lavoro presentato da Sidief, la società che si occupa del patrimonio immobile della Banca d’Italia e che ha ristrutturato la galleria, sempre piena di turisti e artisti di strada.
Un restauro a dir poco certosino effettuato con strumentazioni moderne e altamente tecnologiche costato circa tre milioni di euro per i circa 8.000 metri quadrati di superficie interna ed esterna della galleria, i lavori hanno subito una importante accelerazione dopo la tragedia che vide la morte di un ragazzo a causa della caduta di alcuni calcinacci alcuni anni fa.
Sono stati utilizzati laser per eliminare strati sovrapposti ed altri strumenti molto efficienti.
Gli operai della COEDIL (ditta partenopea) hanno lavorato insieme a alla Gerso Restauri che ha già lavorato in passato a Pompei ed ad altri edifici storici importanti.
In galleria particolare rilevanza hanno avuto le operazioni di restauro interne, sui fronti esterni si è restituito il trattamento uniforme delle superfici a connotare la dimensione di larga scala originaria del manufatto dai toni avorio e dal giallo chiaro a imitazione della pietra naturale.
Nella stesura della tinta finale sono stati valorizzati i dettagli della variazione dei toni.
Ogni singola sporgenza, decoro e ogni facciata sono state consolidate e vincolate saldamente saldamente alle strutture di sostegno onde evitare qualsiasi pericoloso distacco.