
A Napoli, in questi giorni, il vino fa notizia: si è chiusa il 10 dicembre, infatti, “Vino alla vittoria”, la festa del vino indipendente organizzata dalla cooperativa “Resistenza” e dal Centro Sociale “Insurgencia” a Mezzocannone, in corrispondenza di alcuni spazi dell’Università Federico II.
Il progetto, con l’obbiettivo di portare avanti il concetto di vino indipendente, di raccontare i territori e di dare una vetrina ai produttori della zona, ha raccolto a sé viticoltori da Ischia al beneventano, dalla Costiera Amalfitana alla zona vesuviana. Ed è proprio in questa zona che si trovano i campi agricoli di “Resistenza”, azienda vinicola (e non solo), la quale lavora nei campi sequestrati al clan camorristico dei Simeoli, a Chiaiano. La cooperativa, inoltre, si occupa anche della riabilitazione di detenuti, molti dei quali trovano lavoro negli stessi campi dove viene prodotto il vino marcato “Resistenza”,capace di simboleggiare la rinascita di una zona a lungo dominata dai soprusi malavitosi.
Vino alla vittoria, però, non è stato caratterizzato esclusivamente dal vino: anche la musica ha fatto da padrona, con musicisti emergenti che si sono alternati ad artisti più conosciuti nel panorama napoletano, come Ciccio Merolla, esibitosi il 9 dicembre.
L’atmosfera semplice e gioiosa ha attratto l’attenzione non solo dei cittadini napoletani, ma anche di numerosi turisti, permettendo al festival di raggiungere anche l’ultimo e probabilmente più importante obbiettivo prefissato dagli organizzatori: raccontare Napoli e valorizzarne le tradizioni senza farne prodotto folkloristico da mandare in pasto ai turisti. Raccontare quindi una Napoli vera, dove i lavoratori di tutti i giorni si alzano per lavorare e per togliere spazio alla Camorra ed ai suoi abusi. Un compito che i ragazzi di Insurgencia hanno avuto il coraggio di caricarsi sulle spalle per portarlo avanti, “Vino alla vittoria”.