
In California, si è tornato a sparare, a distanza di pochi giorni dall’ultima mattanza avvenuta il 4 ottobre 2017 a Las Vegas.
L’episodio aveva segnato il record di sempre in America per uccisioni in luoghi pubblici causati da “Lupi Solitari”: cinquantanove morti e circa cinquecento feriti.
Il “Lupo Solitario” aveva sparato utilizzando ben ventitré fucili sulla folla che assisteva i propri idoli esibirsi in un concerto.
Il 12 ottobre in California, località Rancho Tehama, alle otto del mattino un uomo ha iniziato a sparare nella sua abitazione, uccidendo un vicino e proseguendo per strada la sua azione criminale, terminando la sparatoria nella Rancho Tehama school, aprendo il fuoco fuori e dentro la scuola elementare. I feriti sono stati prontamente soccorsi e trasportati in elicottero ai più vicini ospedali.
Il killer voleva fare una strage entrando nelle classi e uccidendo gli studenti, ma è stato intercettato ed è stato ucciso in uno scontro a fuoco, risultando il quinto morto della tragica vicenda.
L’uomo che ha condotto l’azione criminosa è Kevin Jason Neal, quarantatré anni.
E’ stato confermato dalle Autorità che la sparatoria è iniziata come una disputa domestica, sfociata poi nel delirio criminale.
Tornano in America le inevitabili polemiche e le proteste di chi chiede una serie di norme che regolino la vendita e l’uso delle armi.
Molti americani, sottolineano che la quasi totalità degli episodi di aggressioni con armi verso cittadini inermi, sono stati perpetrati da “Psicopatici”.
Proprio sull’argomento dell’acquisto di armi si evidenzia la lobby delle aziende produttrici di armi.
Anche alle Agenzie Federali del Governo, è vietato condurre qualsivoglia tipo di indagine sul legame tra armi e salute pubblica, intesa come salute mentale di chi si rivolge all’acquisto di armi.
L’attuale governo Trump sembra non essere interessato al contrasto della politica delle armi, facendo capire che questo è il prezzo che si deve pagare per avere voluto la democrazia.