
Oscar Wilde diceva che “le cose belle non si studiano, né si imparano, ma si incontrano”. Non ci potrebbe essere una frase migliore, per raccontare la magnifica storia di Alessia Mascia, una studentessa vicentina che si è innamorata della città di Napoli e della sua storica università: la Federico II. Dopo una brillante triennale conseguita, con il massimo dei voti, presso l’Università di Venezia, Cà Foscari, in “Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali”, Alessia, lottando contro molti pregiudizi e luoghi comuni, si è iscritta al corso di laurea magistrale in “Organizzazione e Gestione dei Beni Culturali” di Napoli. Con la tenacia e la forza di volontà, Alessia si è data da fare e si è meritata la possibilità di effettuare uno stage retribuito presso Sky Arte, un canale dedicato alle bellezze del nostro paese, che rientra nella più nota offerta della celebre piattaforma televisiva di Murdoch.
La storia di Alessia è la dimostrazione che solo chi osa e chi crede realmente in ciò che fa, può vincere ed è altamente accattivante per le resistenze che sgretola: nell’idea comune, è ferma la convinzione che i giovani meridionali debbano necessariamente emigrare al settentrione o all’estero, per affermarsi nei più disparati campi d’applicazione. Inoltre, la dottrina comune, ferma ad una convinzione retrograda dei beni culturali, è convinta che non vi siano adeguate richieste dal mercato del lavoro, per coloro che scelgono di intraprendere tale percorso. La realtà attuale è che, con la riforma del titolo V della Costituzione Italiana nel 2001, che ha conferito un significato ben preciso all’accezione “valorizzazione” e con la riforma Franceschini del 2014, il settore dei beni culturali ha subito delle importanti modifiche che hanno inciso sul mondo lavorativo. Le assunzioni derivanti dai concorsi del Mibact, le numerose associazioni culturali che avanzano nelle varie comunità d’appartenenza e l’incremento del turismo artistico e paesaggistico, offrono un quadro diametralmente opposto rispetto al passato. Riprendendo una celebre frase, si può finalmente asserire che con la “cultura si mangia”.
In tale scenario, l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha dato luce, nel settembre del 2016, ad un corso di laurea magistrale in “Management del Patrimonio Culturale”, che rappresenta il vero e proprio fiore all’occhiello dell’ateneo, per didattica, ricerca e sviluppo. Insomma, la storia di Alessia è degna di essere decantata ed elogiata perché sovrasta e supera le infinite “ombre”, della caverna platonica, che fanno sembrare l’erba del vicino, (le università settentrionali, ndr), sempre più verde. Chapeau, Alessia.