
Oggi all’ ex Asilo Filangieri di Napoli si è tenuta la seconda edizione de “La dimensione orizzontale”, dove psicologi psichiatri e pazienti si sono confrontati ed hanno raccontato le loro esperienze e dove sono stati proiettati alcuni cortometraggi dove venivano affrontati temi come l’ abbandono, la pazzia, l’ autismo e il disagio.
Cose’ è la dimensione orizzontale? per dimensione orizzontale si intende il rapporto tra due o più individui: siano essi fratelli, padre e figlio, amici… e che si estende poi ad un gruppo più ampio.
All’ evento era presente Marco Rossano, figlio dell’ illustre medico psicanalista Fausto Rossano, nato ad Ercolano nel 1946 e deceduto a napoli il primo Agosto del 2012.
Nel 1995 Fausto venne chiamato a ricoprire l’ incarico di “ultimo” Direttore Sanitario dell’ Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli.
“Ultimo” per la legge finanziaria del 1995 (già varata nel 1978) che garantiva ,entro il 1996, la chiusura di tutti i manicomi. Ma il Rossano va al di là del semplice “smantellamento” della struttura e del semplice “sbarazzarsi” dei pazienti, difatti lui restituisce dignità ai degenti seguendoli fino alla fine e “Restituendo loro le carte d’identità” come ha aggiunto commosso il figlio Marco.
L ex Asilo Filangieri è un punto d’ incontro per famiglie con dottori qualificati e un gruppo multifamiliare dove le persone si raccontano e vivono appunto la dimensione orizzontale.
Molti di essi sono intervenuti raccontando le loro esperienze: “L’ individuo non va normalizzato o reso funzionale alla società” ha asserito una paziente (che chiameremo Anna C.) “l’ individuo, il soggetto è di per se speciale e va seguito nella sua autenticità”.
Nei cortometraggi è emersa l’ autenticità degli individui e di come questi vivevano e provavano a superare i loro disagi, non normalizzandosi o conformandosi ad una società di per se malata, ma vivendoli sulla propria pelle e cercando con i loro sforzi e mezzi di vincerli.
Credo sia questa la vera “Cura” a cui i medici devono appellarsi, non all’ uniformità dell’ individuo ma alla sua autenticità.