
Ieri mattina, presso il suggestivo Palazzo Reale di Napoli, precisamente nel teatrino di corte, è stato presentato il primo festival dello sviluppo sostenibile indetto dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che ha come obiettivo quello di sensibilizzare, stimolare e proporre politiche volte al raggiungimento dei 17 obiettivi europei.
Il festival è stato ben accolto nella città partenopea la quale è stata la prima tappa di questa manifestazione che coinvolge altre città italiane come: Milano, il 1° Giugno e a Roma il 7 Giugno. L’evento si è snodato attraverso 4 direttrici principali: istruzione, lavoro, alimentazione e welfare, nodi chiave dei 17 punti (o Goals) che, nel settembre del 2015, l’Italia ed altri 193 paesi, hanno sottoscritto nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Ad aprire figurativamente le porte di Napoli ai ministri è alla stessa ASviS è il Sindaco Luigi De Magistris che, in una telegrafica presentazione, ha dichiarato: “ Abbiamo deciso di ripartire da quello che noi abbiamo sempre considerato l’aspetto più importante: la persona umana”. Un De Magistris umanistico, che però non nega le responsabilità delle istituzioni le quali, secondo lui, “Devono rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che impediscono il pieno sviluppo della persona umana“. Una città “Dantesca” quella di Napoli dove convivono ogni giorno paradiso e inferno e dove, il Sindaco ha tenuto a precisare, “Nella nostra città non metteremo mai mura o filo spinato. La differenza non è un pericolo ma una ricchezza e la solidarietà è sicuramente un antidoto alla violenza“.
Ha parlato poi il Presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini il quale ha ringraziato tutti i partner che insieme hanno sostenuto quest’Alleanza. Non solo, ha anche sottolineato come l’interesse verso questi 17 Goals sia cresciuto e come ogni giorno sempre più quest’interesse viene condiviso.
La parola poi è stata lasciata a due giovani ragazzi Antonio Evangelista e Maria Saiz che hanno portato sul palco del teatrino di corte, la loro personale esperienza nel quartiere di Poggioreale. “E’ una zona che versa in cattive condizioni. Noi abbiamo accolto questo malessere generale e in pochi giorni abbiamo raccolto oltre 100 firme per la riqualificazione di quest’aria” ha dichiarato il ragazzo. Entrambi hanno sostenuto fortemente l’idea Marxista secondo cui, la rivoluzione, o meglio, il cambiamento, debba partire dal basso, da noi cittadini e ragazzi.
Ma i 17 Goals sono veramente cosi irraggiungibili? Questa la provocazione del moderatore e giornalista Dario Laruffa al portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini che ha prontamente ribattuto affermando che l’agenda contiene anche 169 sottobbiettivi o “target” e che uno di essi è proprio evitare la dispersione scolastica. Ha poi elencato le criticità dell’Italia sottolineati dai dati OCSE.
Il primo punto è ripartire dall’istruzione quindi, poiché la conoscenza è l’antidoto contro ogni violenza ed ogni discriminazione. Una scuola che sta andando sempre di più verso la dispersione ha detto Marco Rossi Doria Docente ed esperto in politiche educative il quale, ha sottolineato come la dispersione sia a “macchia di leopardo” cioé, diversa tra regione e regione e non solo, addirittura tra quartiere e quartiere. (Guarda video completo).
Creare più imprese e quindi più Lavoro per incentivare una crescita economica duratura e per fare questo, c’è bisogno di imprenditori giovani, capaci che sappiano adattarsi al continuo cambiamento del mondo. “Oggi non servono solo imprenditori che sappiano produrre bene, ma che sappiano anche creare bene, prodotti che siano diversi da quelli dei competitor” questo quanto affermato da Fabiano Schivardi (Guarda video completo) docente dell’ LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali).
L’alimentazione e la salute al tempo dei cambiamenti climatici è stato il terzo punto chiave della conferenza. Un problema, quello dell’alimentazione, che attanaglia buona parte del mondo e uno dei nodi chiave del problema dei flussi migratori, oggi tema attualissimo. Su questo, le istituzioni devono lavorare di più e lavorare meglio.
Infine, l’ultimo punto cruciale del festival, ovvero: “Un reddito per tutti?“. Questa la domanda proposta a Maurizio Ferrara, il quale ha riposto con ben 7 tesi sull’argomento. “Ce l’ha chiesto l’Europa” ma ad oggi non sono ancora stati presi provvedimenti a sostegno delle classi più povere della società e l’Italia è forse l’unica che non ha ancora preso seriamente la cosa. Un punto focale questo che non può essere disatteso, ma su cui bisogna lavorare. Si perché non basta da solo un reddito di cittadinanza, bisogna anche, e soprattutto, potenziare le agenzie per il lavoro ed i servizi di modo che, il reddito minimo non sia solo un mezzo per vivere alle spalle dello stato (Guarda video completo).
Insomma, una manifestazione molto importante quella vista ieri a Napoli che ha messo in luce alle istituzioni, cosi anche come alle persone, i punti chiave su cui il governo, e noi cittadini, dobbiamo lavorare duramente per raggiungere i 17 Goals. Non per l’Europa, no per gli altri paesi, ma per noi stessi e per il futuro dei nostri figli.