
La rinascita del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è una piacevole realtà del tessuto urbano partenopeo. Dopo la celebre riforma Franceschini, volta alla valorizzazione dei poli museali italiani, il Mann è stato capace di attrarre sempre più visitatori, con delle iniziative decisamente al passo dei tempi.
L’implementazione dei sistemi tecnologici, dei social network e la partnership con molteplici istituzioni, tra le quali si annovera l’Università degli Studi di Napoli Federico II, rappresentano solo alcuni dei fattori critici di successo che hanno rilanciato l’immagine, di uno dei musei più ricchi ed importanti, del pianeta.
A tal proposito, il manager Paolo Giulierini, etruscologo toscano, ha spiegato in maniera esaustiva i numeri del successo:” Il bilancio è molto positivo. Il Mann ha implementato del 20% il numero dei visitatori rispetto al 2015. Abbiamo circa 12mila followers sui canali social e siamo promotori di eventi quotidiani che attirano sempre un grande seguito. Abbiamo creato la sala dei culti orientali, riaperto i giardini, la Sezione Egizia che ha la seconda collezione d’Europa, e quella epigrafica, che ha le più belle iscrizioni di Pompei, portate via nel Settecento, o le tavole di Eraclea. Molto positivo anche il progetto Obvia, in collaborazione con la Federico II. Obvia è un progetto virale di comunicazione e promozione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che passa anche attraverso il coinvolgimento di personalità ed artisti importanti come Erri De Luca, solo per citarne uno”.
Sugli obiettivi futuri, Giulierini si esprime così:” L’idea condivisa è quella di avvicinare sempre più il Mann al contesto urbano di Napoli, coinvolgendo non solo i turisti, ma soprattutto i cittadini campani. Tutti devono sentirsi orgogliosi di possedere nella propria città, una fonte di cultura e di ricchezza così importante. In tale ottica, abbiamo offerto la possibilità di visitare gratuitamente il museo, collegandoci ad eventi di interesse pubblico, come in occasione di Napoli Real Madrid : mostrando il tagliando dell’evento acquistato, era possibile visitare gratis il Mann”.
Valorizzare per tutelare, gestire e coordinare: la mission del Mann è chiara. Del resto, il valore economico generato dalla cultura non ha risvolti solo diretti, legati alla redditività, ma soprattutto indiretti, legati al contesto sociale. Se la cultura diverrà sempre più fonte di attrazione per migliaia di turisti, aumenteranno parallelamente anche occupazione, turismo e benessere collettivo. Insomma, la strada giusta è stata imboccata. I tempi di “Smigol”, della cultura elitaria, non pubblicizzata e valorizzata, ma solo meramente conservata, sono finalmente lontani.