
La caccia a Igor il russo non si ferma ed il cerchio sembra stringersi ulteriormente intorno alle campagne tra Ferrara e Bologna. Impiegati anche i droni per scandagliare a tambur battente ogni zone acquitrinosa del territorio. Intanto è psicosi tra i cittadini.
Nonostante il serbo abbia ben dieci identità alias Igor Vaclavic, alias Ezechiele Norberto Feher, il suo nome è tutto da accertare. La procura di Bologna e quella di Ferrara lo riterrebbero al contrario, con una certa sicurezza, responsabile di due delitti e avrebbero già firmato due diversi fermi per omicidio aggravato. Sarebbe lui, infatti, l’assassino di Davide Fabbri e Valerio Verri e, sempre lui, sarebbe stato a ferire Marco Ravaglia.Mentre si intensifica la caccia all’uomo, proseguono anche le azioni investigative sul passato del killer: pare abbia alle spalle una fedina penale sporca come la pece.Igor, Ezechiele si è trasformato in dieci anni da rubagalline ad uno spietato, solitario ed esperto killer. Ha iniziato la sua “carriera” in Italia, rapinando aziende, assaltando case e negozi con l’ausilio di ascia e coltello, coprendo il volto con un passamontagna o un casco.Catturato dalle forze dell’ordine nel 2011, sconta in galere solamente quattro anni e nel 2015 è già libero di tornare a delinquere nonostante nel 2013 il Cie di Bari, non abbia potuto completare l’espulsione dell’uomo dal paese poichè ne la Russia e ne tantomeno l’ Uzbekistan lo hanno riconosciuto come proprio cittadino.La sua storia sarebbe potuta rimanere nell’oblio se la sera del 1 Aprile 2017 non si fosse macchiato dell’omicidio del barista Davide Fabbri che si era ribellato all’ennesimo furto e se non avesse ucciso Valerio Varri e ferito Marco Ravaglia, due guardiacaccia del Po.
Sul killer pende ora un mandato di cattura europeo, rappresentando uno degli uomini più pericolosi a piede libero in Italia. Circa mille sono le unità impiegate per la cattura di Igor che ferito, solo e con pochi mezzi risulta ancora in fuga. Le forze dell’ordine stanno seguendo le tracce lasciate nelle campagne della “zona rossa”: tracce di vestiti sporchi di sangue, qualche confezione di alimentari. Nella giornata di oggi, sono al servizio del militari anche dei droni per poter sondare anche gli acquitrini.
Sembra assurdo che un uomo contro mille sia ancora in libertà e questo suscita, non solo stupore, ma anche molta paura tra gli abitanti della zona. Chi ha conosciuto Igor sa bene di cosa è capace e di quanto il suo cuore resti impassibile dinanzi alla paura e alla morte.