
Post-partita diverso dal solito per l’attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella, apparso molto commosso ai microfoni di sky, mentre racconta dei “cinque anni” in cui l’ex agente della Postale, Raffaele Piccolo (condannato a 4 anni e 8 mesi) aveva reso impossibile la vita a lui e alla sua famiglia.
L’attaccante di Castellammare di Stabia, pur felice per il goal di domenica contro il Cagliari, deve la sua soddisfazione maggiore alla fine della lunghissima vicenda di stalking di cui è stato vittima a partire dall’ultima parte della sua militanza al Napoli.
Ho vissuto un lungo periodo molto difficile, a causa di questa situazione. E, come me, la mia famiglia”. Ha raccontato in tv, l’attaccante della Sampdoria molto commosso.
“Finalmente l’incubo è finito”, ha proseguito Quagliarella. “Perché quando non puoi parlare o dire la tua e senti tutti dire la loro opinione, e tu devi stare zitto perché ci sono indagini in corso. Non è che da un giorno all’altro ho deciso di andare via da Napoli. Non c’era nessun motivo, la causa era solo e semplicemente questa. Ho tenuto botta, non è stato facile e non lo auguro a nessuno”.
”De Laurentiis mi ha mandato via solo per le lettere che parlavano dei miei festini a suon di droga con la camorra. Dopo le calunnie, spedite in sede a Castelvolturno nel 2010, il presidente mi disse di andare a vivere in albergo lasciando Castellammare per stare più tranquillo. Prima mi chiamava ogni giorno, poi non mi ha mai più telefonato”. Queste le parole di Fabio Quagliarella, durante il processo in cui racconta il vero motivo per cui ha lasciato Napoli nel 2010.
In merito alla vicenda è intervenuto anche il padre dell’attaccante, Vittorio Quagliarella in un’intervista rilasciata a Radio Marte: “Finalmente è finito un incubo che ci ha martoriato tutti. Non so come abbia fatto Fabio a restare sereno, tranquillo. Nel calcio è fondamentale tenere la mente sgombra, lui ci è riuscito nonostante tutto. La condanna del suo stalker ha restituito verità a questa vicenda, quello che è successo è stata l’unica causa del trasferimento di Fabio alla Juventus”.
“Noi siamo tifosi del Napoli al 100% e lo saremo per sempre.” Dice a Radio Marte e poi prosegue. “Mio figlio era l’uomo più felice del mondo quando firmò con il direttore Marino per trasferirsi al Napoli. Attraverso messaggi e lettere anonime, diffuse per conoscenza anche alle società di calcio, questo poliziotto postale minacciò di rivelare particolari scabrosi e del tutto inventati su Fabio. De Laurentiis ne era a conoscenza? Sarà un caso, ma dopo l’invio delle prime lettere invitò mio figlio a dormire a Castel Volturno per stare più tranquillo. Adesso è a Los Angeles, ma spero possa chiarirsi una volta per tutte con Fabio anche con una telefonata”.