
[one_fifth][three_fourth_last]La settimana scorsa c’è stato un incontro atteso da tempo e annunciato già ad inizio ottobre, per affrontare una questione di particolare importanza per il settore agricolo. Un incontro per decidere le misure per contrastare la crisi degli agrumi.
L’incontro ha avuto luogo presso il Ministero delle Politiche Agricole ed è stato presieduto dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione, con la partecipazione delle Regioni, delle organizzazioni agricole e delle imprese di trasformazione e di distribuzione.
La crisi è aggravata dalla diffusione del virus “Tristeza” che in Sicilia ha già infettato 15 milioni di piante.
Il piano prevede, come divulgato anche dal MIPAAF, misure di contrasto alla diffusione del virus, la creazione di una struttura per la ricerca affidata al CREA e grazie ai programmi di sviluppo rurale garantire nuovi impianti e un adeguato tasso di ricambio. Una nuova attenzione particolare verrà garantita alle produzioni biologiche.
Oltretutto si prevedono misure di agevolazione per il reddito degli agricoltori, ovvero la cancellazione dell’Imu e Irap dello scorso anno per quest’anno l’azzeramento dell’Irpef.
il Ministro Martina ha così commentato “Siamo alle porte della stagione della raccolta degli agrumi e abbiamo voluto impostare un metodo di lavoro condiviso con la filiera per azioni coordinate e unitarie a sostegno del reddito dei produttori. Nell’ultima legge di bilancio siamo intervenuti con un taglio di tasse che interessa in particolare gli agricoltori con coltivazioni arboree importanti come gli agrumeti. Per un’azienda agrumicola di 14 ettari parliamo di un risparmio fiscale su due anni che supera i 27mila euro, tenendo conto della cancellazione di Imu e Irap e dell’azzeramento dell’Irpef. Ora dobbiamo avanzare con un cronoprogramma su più anni che dia futuro alla filiera”.
La partita più importante si gioca a livello europeo ed il Ministero si impegna a perorare la causa degli agricoltori italiani presso la Commissione Europea al fine di ottenere maggiore attenzione e ulteriori misure per le estirpazioni e i nuovi impianti.
Le organizzazioni agricole siciliane, infatti, hanno chiesto da tempo all’Europa più garanzie a tutela delle produzioni locali contro l’immissione regolarizzata dall’UE di prodotti di Paesi extracomunitari.