
L’articolo di presentazione di Sanremo 2015 della scorsa settimana poneva una domanda: Varrà la pena dedicare il nostro tempo al Festival che si fa borioso porta voce di quello che succede nel mondo della musica leggera italiana ogni anno?
Il Festival di Sanremo è iniziato, un po’ in sordina, casto, minimalista, forse così da evitarsi le prime, solite e scontate critiche su costi, luccichii barocchi ed eccessi tanto lontani dall’Italia e dagli italiani di oggi.
Ritornando alla domanda, imposteremo l’esperienza Sanremo con la valutazione dei pro e dei contro, sera dopo sera, per dare un voto finale alla sessantacinquesima edizione del festival di nell’ anno 2015.
La prima serata ha presentato una confusionale e incerta scaletta, miscelando senza senso alcuno la gara ufficiale e le ospitate, lasciando l’occhio dello spettatore disordinato e poco partecipe all’evento. Come sempre le ospitate sono forse il vero elemento di Sanremo: grande successo per l’esibizione di Tiziano Ferro che in un excursus musicale ripercorre gli anni della sua carriera offrendo momenti emozionanti e carichi di sentimento.
Poi è la volta di Alessandro Siani, irriverente, che non rinuncia a battute sulle recenti visite di Salvini in molte città del sud e sul bonus degli 80 euro del premier Renzi, chiude la propria esibizione con un omaggio al compianto Pino Daniele, sulle notte di “Quando” suonate dall’orchestra dell’Ariston. L’esibizione successiva di Al Bano e Romina Power è la consacrazione di questo festival impostato su una forte componente nazional popolare sul gioco sempliciotto della nostalgia: l’Ariston intero li festeggia. Applausi scroscianti, commozione ed una lunghissima standing ovation per la loro esibizione con un medley che inizia con ‘Cara terra mia’ e va in crescendo con ‘Ci sarà’ e ‘Felicità’, sulla quale la platea dell’Ariston esplode letteralmente.
In gara,(perché ricordiamolo, Sanremo è una competizione musicale), si sono esibiti i dieci dei venti artisti di Sanremo 2015. Nell’ordine: Gianluca Grignani con Sogni infranti, Alex Britti con Un attimo importante, Malika Ayane con Adesso e qui (nostalgico presente), i Dear Jack con Il mondo esplode tranne noi, Lara Fabian conVoce, Nek con Fatti avanti amore, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) con Io sono una finestra, Annalisa con Una finestra tra le stelle e Nesli con Buona fortuna amore. Alla fine arriva una classifica provvisoria che divide gli artisti fra una posizione “ok” e una “a rischio”: nella prima ci sono Dear Jack, Malika, Chiara, Nesli, Annalisa, Nek; ” A rischio” Lara Fabian, Gianluca Grignani, Mauro Coruzzi e Grazia Di Michele e Alex Britti.
Buona prova di Nek e sorpresa per l’esibizione di Mauro Coruzzi, Platinette.
I cantanti in gara sono valutati da quattro giurie: televoto, sala stampa, esperti oltre alla giuria demoscopica che torna in scena dopo alcune edizioni ed è composta da un campione di persone dai 16 anni in su che nell’ultimo anno abbiano comprato almeno due album e seguito un concerto.
La nota dolente spetta proprio al giornalismo, perché anche la polemica a Sanremo è parte fondamentale del festival. Deve esserci, sempre e comunque; e se non si riescono a trovare validi motivi di diatriba (vedi mossa d’anticipo su costi e scelte scenografiche), il tutto va a ripercuotersi sul “mostro di turno”: questa volta è toccato ad Alessandro Siani, colpevole di aver espresso commenti cinici sulla forma fisica di un bambino sovrappeso tra il pubblico. Non è affatto sembrata una novità, anzi! La forma diretta di sfottò è molto usata nei frammenti d’improvvisazione delle sue esibizioni. Se questo episodio ha sommerso le prime pagine dei maggior quotidiani nazionali molto probabilmente in questa prima serata c’era davvero molto poco da criticare.
Chiudiamo la cronaca della prima serata con un pareggio incoraggiante tra pro e contro, in attesa della diretta di questa sera.