
Lodevole iniziativa che vede protagonista il figlio d’arte, Alberto Angela. In occasione dell’uscita del suo ultimo libro “I tre giorni di Pompei. 23-25 ottobre 79 d. C. Ora per ora, la più grande tragedia dell’antichità”, lo scrittore e storico dell’arte ha annunciato che devolverà il 15% del ricavato delle vendite per il restauro dell’affresco di “Adone ferito”. Parliamo di un affresco ritrovato in una delle abitazioni situate lungo la strada di Mercurio, ritrovamento dal valore inestimabile. Alla presentazione del libro, era presente anche il Soprintendente archeologo di Pompei Massimo Osanna che ha dichiarato: “Angela può considerarsi a tutti gli effetti un “supporter” di Pompei che da sempre, attraverso la sua attività divulgativa contribuisce alla diffusione e alla conoscenza della storia di questa antica città”. Da tanto, troppo tempo, la nostra Pompei è abbandonata al suo tragico destino.
Non è bastata l’eruzione del 79 d.C a cancellare per sempre un’intera popolazione, un’intera città. La politica italiana del XXI secolo, ancora oggi, pare non avere interesse per un tesoro di così inestimabile valore per l’intera umanità: chiusura anticipata del sito senza nessun avviso, servizi igienici “gestiti” abusivamente, interi reperti archeologici che crollano al suolo per mancanza di manutenzione. Qualcosa però sembra muoversi grazie all’impegno della Soprintendenza che ha deciso di investire i 21 milioni di biglietti incassati nel 2014 per riqualificare le aree verdi, per le pulizie del sito di Pompei, per intervenire sull’antica spiaggia di Ercolano, per restauri a Oplontis e a Stabiae e per ricerche al tempio di Apollo e al Foro triangolare di Pompei.
Non ci resta che sperare, che l’impegno della politica locale e nazionale si tramuti in un serio programma di interventi strutturali e duraturi affinché sia data a noi e ai nostri posteri, la possibilità di ammirare per i prossimi millenni un sito archeologico invidiato dal mondo intero.