
Ezequiel Lavezzi: un nome, una suggestione. Correva l’estate del 2007: il direttore sportivo, Pierpaolo Marino, in vista del primo anno di Serie A, dell’era De Laurentiis, sceglie di puntare sull’argentino, proveniente dal San Lorenzo. Il primo anno, nella massima serie, è coinvolgente ed entusiasmante: il “pocho” entra nel cuore della gente e si conquista le simpatie di tutti. Le sue progressioni e le ottime prestazioni non passano inosservate. E’ con l’arrivo di Mazzarri, che Lavezzi diviene, ancor ulteriormente, il valore aggiunto della squadra, il beniamino più idolatrato dai tifosi. Quelle “notti magiche” di Champions, rappresentano un ricordo bellissimo che rafforzava, in maniera sempre più crescente, quell’amore viscerale tra la città ed Ezequiel.
Così si arriva alla stagione 2011-2012. Il Napoli, dopo l’era Maradona, torna a vincere un trofeo, la Coppa Italia, battendo la Juventus, nell’ultima partita di Del Piero, per 2 a 0. L’argentino, che ha condiviso questo percorso di crescita, in osmosi con l’ambiente, con la società e con il pubblico, esulta, come se anche lui per una notte si sentisse napoletano. Si sa, nessun legame è per sempre: il Psg, dello sceicco Al Thani, versa nelle casse della società, circa 30 milioni di euro e l’argentino si trasferisce a Parigi. In queste ultime ore, rimbalzano delle voci di rottura, tra Lavezzi e il Psg. Si dice che l’ex San Lorenzo voglia tornare a calcare i campi della Serie A e che il Napoli sia sulle sue tracce. Chissà se quest’amore, tanto decantato e vissuto in maniera molto intensa, possa tornare a splendere, ma il suo procuratore, intervistato da Radio Kiss Kiss, dichiara di “non poterne parlare”. Di sicuro qualcosa si muove.