
Photo credits Stefano Calonico
A Natale Sulmona si riveste di luci, e quest’anno in particolar modo. I turisti potranno ammirare un Corso Ovidio baciato da luminarie vecchie e nuove. Una specie di buon auspicio, per preparare la città (negli ultimi anni un po’ spenta) alla celebrazione del bimillenario della morte di Ovidio, previsto per il 2017. Ecco, il capoluogo peligno cerca di rifarsi il look. Si presenta così, irresistibile e grintoso, come una città alle soglie del nuovo anno che vuole uscire dal guscio e mostrarsi di più, meno timida. Nonostante la crisi l’aria che si respira in città non è certo quella di una resa, anzi. Sembra quasi che questo Natale renda tutti più fiduciosi e, in questo caso…anche fantasiosi. Ne sono prova gli sguardi innamorati, persuasi dall’eternità del luogo, e quelli dei tanti sulmonesi che -ormai lontani per motivi di lavoro o studio- tornano ad apprezzare le bellezze della città di Ovidio. La culla dell’amore, dicono. E non a torto.


Con la cornice Majella-Morrone, Sulmona stupisce ed emoziona chiunque la guardi. Fragile, storica, delicata come può esserlo una città che sfiora i 25mila abitanti. Bella, con tutte le sue contraddizioni e i dubbi per il futuro dei giovani, di chi invece ricorda già con nostalgia i giorni trascorsi. Una piccola, incantevole bomboniera. Basta dare un’occhiata a questi scatti, improbabile non restare ammaliati.


Percorrendo le stradine di Sulmona illuminata dalle luci, si possono scoprire i segreti di un’antica città, curiosità locali, ed antiche chiese (vedi cattedrale di San Panfilo, chiesa di Santa Maria della Tomba). Come ogni anno, non poteva mancare l’albero “fontanone”, un albero di Natale desueto, perché posizionato proprio all’interno della splendida fontana in Piazza Maggiore, dove tutt’oggi si svolge (ogni mercoledì/sabato) il mercato cittadino. L’acquedotto, che fa da sorta di corona alla piazza, stupisce grazie anche al proiettore di luci che rende questo gioiello medioevale attraente e misterioso. In Piazza Venti settembre, invece, la famosa statua di Ovidio, poeta dell’ars amatoria, vede alle sue spalle uno spruzzo di luci rosa che scalda l’atmosfera. E, ovviamente, oltre alle novità del Natale 2014, resta la forza della tradizione. La “gran dama” della Santissima Annunziata con le luminarie di viva originalità, ed il grande albero che abbraccia i sulmonesi con la sua stella in cima. Tutte queste cose ci fan sperare che in fondo, il Natale non sia solo una festa dall’ardore consumistico, una corsa sfrenata al regalo di tendenza, bensì uno stato d’animo, un’emozione o un bacio, ed il sentimento irrinunciabile per le persone care. Ma c’è da dirlo: senza luci, che Natale sarebbe?